La relazione del Comitato parlamentare sui servizi segreti a proposito dell’uso del software di spionaggio Graphite – prodotto dalla società israeliana Paragon – pubblicata oggi, 5 giugno sul sito della Camera, fa un po’ di chiarezza su una vicenda che è stata caratterizzata da informazioni frastagliate e da una ridda di conferme e smentite. In estrema sintesi solo Luca Casarini e l’attivista Beppe Caccia sono effettivamente stati spiati dai servizi italiani usando lo spyware Graphite, finito al centro prima di tutto di una serie di scoop giornalistici del quotidiano The Guardian. Come già emerso nei giorni scorsi, il Comitato parlamentare ha avuto conferma che Aise e Aisi hanno avuto un contratto con la società Paragon e che il contratto era destinato a scadere tra fine 2025 e inizio 2026. Nei giorni delle interrogazioni alla Camera circa l’esistenza di contratti in essere, però, e cioè esattamente due giorni dopo che il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani aveva dichiarato che nessun contratto era stato rescisso – era il 12 febbraio scorso – entrambi gli accordi sono stati prima sospesi e poi effettivamente rescissi. Luca Casarini, Beppe Caccia e David Yambio (ma sul cellulare di don Ferrari) Le intercettazioni, scrive il Copasir, sono partite da parte di Aise e Aisi un anno e mezzo fa. L’Aise, l’agenzia di intelligence estera, «lo usa a partiredal 23 gennaio 2024 per attività di raccolta informativa nei settori delcontrasto a immigrazione clandestina, ricerca latitanti, contrabbandodi idrocarburi, controspionaggio, contrasto al terrorismo e criminalitàorganizzata, nonché per le attività di sicurezza interne all’Agenziastessa». Graphite risulta particolarmente efficace per «acquisire datidinamici, cioè comunicazioni in corso attraverso sistemi cifrati dimessaggistica istantanea». Discorso analogo per Aisi, che però, dice il Copasir, ha usato Paragon per casi molto limitati.Da quando è intercettato CasariniCome emerso anche nei giorni scorsi, le intercettazioni nei confronti di Luca Casarini, limitatamente – dice il Comitato – ai contatti che possono riguardare l’«immigrazione clandestina», sono iniziate nel 2019, all’epoca del governo guidato da Conte. È però il governo Meloni a scegliere di estendere l’ascolto anche all’uso di Graphite e di coinvolgere anche l’attivista Beppe Caccia : «Con riferimento a tale operazione, l’utilizzo del captatore informatico Graphite – si legge nella relazione – risulta essere stato autorizzato in data 5 settembre 2024 dall’Autorità delegata, Sottosegretario Alfredo Mantovano. In tale seconda operazione risulta essere stato altresì sottoposto ad attenzione da parte degli organismi Giuseppe Caccia». Il telefono di don FerrariIl sacerdote Don Mattia Ferrari, cappellano di bordo di Mediterranea Saving Humans – in stretto contatto con papa Francesco – , scrive il Copasir, non è mai stato intercettato direttamente: «Risulterebbe, invece, essere stata oggetto di attenzione da parte dei servizi un’utenza nella disponibilità di David Yambio, tuttavia intestata a don Mattia Ferrari». L’elemento interessante però è che Yambio sarebbe intercettato «senza ricorrere all’utilizzo dello spyware Graphite». Yambio, presidente dell’Ong Lybian Refugees ha reso pubblica la notifica ricevuta circa l’esistenza di uno spyware sul suo cellulare, da parte di Apple. Ma non risultano esserci altri elementi circa l’uso dello strumento di spionaggio. Secondo quanto scrive il Copasir, «il citato cittadino sudanese è stato sottoposto ad attività intercettiva da parte degli organismi di informazione dal 24 luglio 2023 all’8 aprile 2024, nell’ambito di un’operazione autorizzata con una delega del 26 maggio 2020» (quindi, anche qui, autorizzata dal governo Conte). In ogni caso, sia per lui sia per Casarini e Caccia, le intercettazioni sarebbero avvenute “nelle forme e nei limiti previsti per legge». Per Yambio ci sarebbe una indagine in corso anche da parte di una procura. Il caso CancellatoTutt’altro che chiarita è invece la vicenda del cellulare del direttore di Fanpage, Francesco Cancellato. Il Copasir ricorda che a parlare dello spionaggio è stato lo stesso sito Fanpage, citando il messaggio ricevuto da Whatsapp circa la presenza di uno spyware sul dispositivo del direttore. La società che ha poi accreditato quali cellulari fossero stati spiati, la canadese The CitizenLab ha incluso Cancellato tra le vittime dello spionaggio, spiegando poi, a marzo scorso, che «non vi è conferma diretta di infezione del dispositivo mobile del giornalista, mentre viene riportata conferma espressa dell’infezione, sulla base di analisi forensi già conclusesi, limitatamente ai dispositivi di Casarini e Caccia»: Sulla questione il laboratorio The CitizenLab si è comunque riservato di pubblicare, non appena saranno disponibili, gli esiti dell’indagine forense. L'articolo Caso Paragon, Casarini, Caccia e David Yambio intercettati dal governo Conte. Ma è stato quello Meloni ad impiegare lo spyware proviene da Open.