La rottura tra Trump e Musk e la risposta su Epstein: «È un immigrato illegale e usa droghe»

Wait 5 sec.

Adesso se ne sono accorti tutti: la “separazione amichevole” tra Donald Trump ed Elon Musk era una sceneggiata. E se la loro alleanza era stata spettacolare, la rottura di ieri lo è altrettanto. Perché ha scatenato da una parte l’idea di un partito dell’imprenditore di Tesla. E dall’altra ha mosso i fedelissimi del presidente degli Stati Uniti. Che già non avevano un buon rapporto con il “first buddy“. E che adesso lo attaccano definendolo un immigrato illegale e un drogato. Mentre lui chiama in causa gli Epstein files. Ovvero documenti giudiziari, agende, contatti telefonici, registrazioni legate al finanziere morto suicida in carcere. E che adesso potrebbero diventare un guaio per i repubblicani.Epstein Files«Segnatevi questo post per il futuro. La verità verrà a galla», ha scritto ieri Musk su X. Per capire cosa sta succedendo bisogna tornare indietro al 27 febbraio. Ovvero al giorno in cui l’attorney general Pamela Bondi aveva reso nota una prima parte di documenti declassificati del caso Epstein. Che però contenevano in gran parte documenti precedentemente trapelati, anche se mai resi pubblici in via ufficiale dal governo americano. Le carte non avevano svelato nulla che non si sapesse. Ma avevano confermato i rapporti fra Trump e l’ex finanziere accusato di pedofilia morto suicida in carcere. Il nome del presidente americano compare anche nel registro dell’aereo di Epstein, il Lolita Express. Lolita ExpressIl tycoon viaggiò insieme a Epstein l’11 ottobre 1993 e poi ancora il 15 maggio del 1994 con l’allora moglie Marla Maples, la figlia Tiffany e la babysitter. Prima da Palm Beach all’aeroporto Reagan di Washington e poi da Washington allo scalo di Teteboro, in New Jersey. I contatti fra Epstein e Trump erano noti da tempo ed erano già emerse anche delle foto che li immortalavano insieme, una anche con Maxwell e Melania. Biondi aveva sostenuto che la pubblicazione era un ordine di Trump. Ma aveva anche ammesso che quella finita online era soltanto una parte dell’archivio del finanziere pedofilo. Per esempio in una conversazione con lo scrittore Michael Wolff Epstein aveva sostenuto che a Trump piacesse fare sesso con le mogli degli amici. Trump e MuskEpstein ha anche sostenuto il primo incontro sessuale tra Trump e Melania: sarebbe avvenuto proprio a bordo del “Lolita Express”. E che Trump si sarebbe sottoposto a un intervento per la riduzione della calvizie. Mentre il New York Post nel gennaio 2024 ha scritto che Epstein aveva anche un archivio di video pornografici che ritraevano Trump e altre celebrità come Bill Clinton. Per questo i file sono diventati un’arma per Musk. L’origine della lite, racconta oggi l’Afp è nata durante l’incontro nello Studio Ovale tra Trump e il cancelliere tedesco Friedrich Merz. «Elon e io avevamo un buon rapporto. Non so se sia ancora così», ha detto il presidente. Un amante abbandonatoPoi lo ha descritto come un amante abbandonato: «Ha detto cose bellissime su di me. Le persone lasciano il nostro governo, ci amano, e a un certo punto ne sentono la mancanza… E alcune diventano ostili». Ieri, dopo le uscite di Musk su Epstein, Trump non ha risposto alle domande dei reporter e alle accuse sui file. Mentre la portavoce stampa della Casa Bianca Karoline Leavitt ha definito la lite tra i due un «episodio sfortunato». Ma non per il presidente Usa: «Questo è un episodio spiacevole per Elon, che non è soddisfatto del ‘One Big Beautiful Bill’ perché non include le politiche che voleva. Il presidente è concentrato sull’approvazione di questa legge storica e sul rendere il nostro paese di nuovo grande».Steve BannonIn compenso si è mosso Steve Bannon. Che già a gennaio lo aveva definito «un parassita» che «vuole imporre i suoi strani esperimenti». E ne aveva chiesto a gran voce l’allontanamento. Ieri ha detto ha detto di aver consigliato al presidente di annullare tutti i contratti del patron di Tesla e di SpaceX e di avviare diverse indagini sull’uomo più ricco del mondo. «Dovrebbero avviare un’indagine formale sul suo status di immigrato, perché sono fermamente convinto che sia un immigrato illegale e dovrebbe essere espulso immediatamente dal paese», ha dichiarato Bannon, ex principale collaboratore e ora influente alleato e consigliere informale di Trump. Che ha poi anche parlato delle droghe, paventando ulteriori indagini dell’amministrazione. La retromarciaForse per questo Musk ha già cominciato a innestare la retromarcia. Dopo la boutade sul nuovo partito da fondare, si è rimangiato la minaccia di dismettere la navicella spaziale Dragon, vitale per la Iss e per il programma spaziale della Nasa. L’imprenditore sudafricano ha dovuto farlo perché i mercati hanno reagito malissimo. Ma la minaccia era partita perché Trump aveva detto che per risparmiare sul bilancio federale bastava togliere gli incentivi alle auto elettriche. Come la Tesla di Musk. Lo scorso luglio, dopo l’attentato in Pennsylvania, Elon aveva speso oltre 277 milioni di dollari per riportare il leader dei Maga alla Casa Bianca. Chissà quando si è reso conto di averli buttati. L'articolo La rottura tra Trump e Musk e la risposta su Epstein: «È un immigrato illegale e usa droghe» proviene da Open.