È libero Giovanni Brusca, l'uomo che azionò il telecomando della strage di Capaci

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AGI - Giovanni Brusca è tornato libero a tutti gli effetti, benché ancora scortato dal Servizio centrale di protezione, che segue ogni suo movimento: la differenza tra il prima e il dopo è dunque labile, eppure l'effetto psicologico della scadenza dei quattro anni di libertà vigilata, caduta nei giorni scorsi, ha eliminato tutti gli obblighi residui a carico del boss di San Giuseppe Jato (Palermo) ed è di notevole impatto.Brusca, che azionò il telecomando della strage di Capaci e fece uccidere e sciogliere nell'acido il cadavere di Giuseppe Di Matteo, tenuto per due anni e due mesi in prigionia, non ha più l'obbligo di stare a casa dalle otto di sera alle otto del mattino né di firmare tre volte alla settimana nella caserma dei carabinieri del luogo in cui risiede. È libero in tutti i suoi movimenti, benché scortato: quando finirà anche questo sarà in grado di spostarsi dove e come vorrà.