AGI - Dal jingle che cantava il 'Cuore di panna' fino ai 'morsi contati' di Cucciolone e ai coloratissimi - e attesissimi - cartelli che, nei bar, annunciavano e le novità dei gelati, l'azienda italiana specializzata nella produzione di gelati confezionati 'Algida' è a pieno titolo una icona dell'estate italiana. Ora la storia di questa azienda viene raccontata in un volume pubblicato da Treccani, 'Algida. Il cuore dell'estate dal 1947' (Collana libri d'arte, dimensioni: 26,2 cm x 21,5 cm - pagg. 176. Prezzo: 39 euro), una storia straordinaria: un intreccio di imprenditorialità, creatività e tradizione, che ha trasformato il gelato in un rito sociale, un gesto familiare, una forma di identità collettiva.Con quasi ottant'anni di storia il brand ha accompagnato generazioni intere di italiani, rappresentando un punto di riferimento nella vita quotidiana del nostro Paese. Un'icona dell'immaginario italiano che ha avuto la capacità di costruire un lessico familiare fatto di sapori, cartelli di latta, riti estivi e scene di vita al bar, come raccontato nel saggio autobiografico della giornalista e autrice Giulia Cavaliere.L'esperienza del gelato Algida non è solo individuale, ma collettiva: un momento che unisce adulti e bambini, crea legami, costruisce ricordi. È la memoria di un'Italia che cresce, che si racconta attraverso i gesti semplici di ogni giorno. Come sottolinea Massimo Bray, direttore generale di Treccani, nella prefazione al volume, "Algida ha saputo fare della qualità e dell'attitudine a rinnovarsi i suoi punti di forza, diventando un punto di riferimento per intere generazioni". Nata nella Roma del dopoguerra, in un'Italia ancora ferita ma desiderosa di rinascere, Algida ha saputo interpretare i sogni e i gusti degli italiani, attraversando mode e cambiamenti sociali. Ogni gelato ha rappresentato un'epoca, un'immagine, un ricordo, evocando sensazioni di piacere e convivialità, parte integrante dell'immaginario italiano, accanto a icone come la Vespa o la 500.La sua storia è stata celebrata anche in importanti eventi culturali, come la mostra 'Identitalia - The iconic italian brands' organizzata presso il Mimit a Roma, che ha sottolineato il ruolo di Algida tra i marchi più rappresentativi e amati del Paese, testimonianza del suo impatto sulla cultura e sull'economia italiana. Fin dagli anni Sessanta, il brand è diventato popolare anche attraverso la televisione, con la partecipazione al Carosello e a spot entrati nell'immaginario collettivo, come il celebre "Posso dire una parola?" del 1963. Negli anni Novanta, ha continuato a essere rilevante con claim di successo come "Le altre merende hanno i morsi contati", confermando la sua capacità di parlare a generazioni diverse, sempre con uno stile riconoscibile.