Ucraina. Pioggia di droni su Kiev: Mosca alza il livello dello scontro

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di Giuseppe Gagliano –La Russia ha lanciato su Kiev il più grande attacco con droni dall’inizio della guerra, trasformando la capitale ucraina in un campo di battaglia a cielo aperto per oltre sette ore. Mentre le sirene antiaeree costringevano le famiglie a rifugiarsi nelle stazioni della metropolitana, un’ondata di Shahed ha colpito quartieri residenziali, infrastrutture ferroviarie e scuole, causando un morto e almeno 23 feriti.L’operazione ha preso il via poche ore dopo la telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump, un dettaglio che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito “sinistro”, accusando Mosca di voler mandare un messaggio tanto a Kiev quanto a Washington. Il ministero della Difesa russo, dal canto suo, ha rivendicato l’attacco affermando di aver colpito con armi ad alta precisione fabbriche di droni, un aeroporto militare e una raffineria di petrolio.L’Aeronautica ucraina ha riferito che Mosca ha scatenato un totale di 539 droni e 11 missili, un assalto senza precedenti per intensità e durata. Il bilancio comprende danni a circa 40 condomini, 5 scuole e numerose automobili, mentre la sezione consolare dell’ambasciata polacca è stata parzialmente colpita.Dietro la drammatica escalation si intravede un quadro geopolitico più complesso. Trump, parlando con Putin il 3 luglio, non è riuscito a smuovere le posizioni russe e ha successivamente dichiarato che Washington sta “ripensando” il sostegno militare a Kiev. Poche ore dopo, gli Stati Uniti hanno sospeso consegne cruciali di armi a guida di precisione e sistemi di difesa aerea, giustificando la mossa con la necessità di rimpinguare le proprie scorte strategiche.Zelensky ha immediatamente reagito, avvertendo che il rallentamento degli aiuti occidentali “metterà a rischio la capacità dell’Ucraina di difendere il proprio cielo”. Intanto, Berlino ha annunciato colloqui per acquistare batterie Patriot in grado di colmare parzialmente il vuoto lasciato da Washington.L’attacco ha inoltre fatto emergere un dettaglio inquietante: un componente cinese è stato rinvenuto nei droni Shahed abbattuti su Kiev, sollevando dubbi sui canali di approvvigionamento tecnologico di Mosca e sugli equilibri globali tra Pechino e il Cremlino.Nel frattempo la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha vissuto ore di tensione estrema quando l’ultima linea elettrica è saltata per un bombardamento. L’impianto è passato a generatori diesel per raffreddare i reattori, fino al ripristino dell’alimentazione. Rafael Grossi, direttore dell’AIEA, ha parlato di una situazione “precaria” che sfiora il disastro nucleare.Sul campo, gli unici spiragli di dialogo si sono limitati a scambi sporadici di prigionieri di guerra, mentre il Cremlino ribadisce la necessità di affrontare le “cause profonde” del conflitto. Per Kiev, però, il tempo stringe: ogni nuovo attacco segna un passo verso la paralisi del Paese e una pressione crescente su alleati sempre più divisi sulle priorità strategiche.