Lando Norris vince il GP di Silverstone, approfittando dell’errore di Oscar Piastri, 2° (10 secondi di penalità per infrazione in regime di Safety Car), e accorcia in classifica Piloti sul rivale (234l’australiano, 226 il britannico). Sul podio per la prima volta in carriera la Sauber di Nico Hulkenberg (scattava 19°), poi la Ferrari di Lewis Hamilton (4°). Per Charles Leclerc la scelta strategica della slick a inizio gara non ha premiato, poi una lunga gara nei bassifondi (14°) e due lunghi. Hanno chiuso la top-10: Max Verstappen (5°, finito in testacoda mentre era 2°), Pierre Gasly (6°), Lance Stroll (7°), Alexander Albon (8°), Fernando Alonso (9°) e George Russell (10°). Il 27 luglio andrà di scena il prossimo GP in Belgio.Commento di gara – Sole, pioggia, di nuovo sole. Intermedie, slick, intermedie. Verstappen, Piastri e infine Norris davanti. Il GP di Silverstone è stato un vero e proprio terno a lotto. Un sussulto di emozioni, tra incidenti, penalità e sovrasterzi per un asfalto del tutto scivoloso. Il tempo in Gran Bretagna, si sa, è pazzo, come la gara sulla pista dell’ex aeroporto della Royal Air Force. Sembrava spuntarla Piastri, dopo una prima parte di gara di grande intelligenza, nella quale si era messo alle spalle un Verstappen in difficoltà (l’assetto del tutto scarico non ha premiato per la gara con l’asfalto bagnato), era ripartito bene dalle due Virtual (per il contatto Ocon-Lawson e l’out di Bortoleto), e dalla Safety per il ritiro di Hadjar, mentre dietro Verstappen e Norris se la battevano sotto l’acqua quando Lando è tornato dietro Max a causa della sosta ai box troppo lunga. Poi però la follia in regime di Safety dell’australiano, che ha frenato troppo violentemente inducendo Verstappen a un lungo, gli ha portato altrettanti secondi di penalità costati la vittoria in gara. Ora il compagno di box è di nuovo vicino nella lotta Mondiale, lontano solo otto punti. Norris è il vero pilota baciato dalla fortuna di questo Gran Premio.Aveva visto fuggire Piastri al via, era stato penalizzato nel primo pit (lento) da parte del team, poi è stato graziato dal doppio errore del compagno e di Verstappen: il primo per la penalità, il secondo finito di traverso prima dell’ultima curva, ritrovandosi in fondo e ricostruendo una gara con un risultato non esaltante. Il britannico si è trovato davanti nel finale quando il suo compagno ha scontato i 10 secondi e ha potuto condurre fino al traguardo, riaprendo una lotta al titolo che si era fatta difficilissima dopo il ritiro subito in Canada per un tentativo di sorpasso azzardato sul rivale. Può tornare a crederci forte Norris, mentre al contrario le possibilità di vincere il Mondiale Piloti per Verstappen non ci sono più, nervosissimo nei confronti del team tra parolacce e frasi del tipo: “Questa auto è inguidabile”. La sensazione è che il numero 1 sia stufo di un’auto che non può più progredire. E che possa cercare sempre di più la Mercedes.Vero Mvp di giornata è sicuramente Nico Hulkenberg, che per 15 stagioni ha sognato un podio che non è mai arrivato. Una maledizione finita a Silverstone, a 37 anni e alla 239 partenza in F1, precisamente 15 anni, 3 mesi e 27 giorni dopo rispetto a quando esordì in F1 con la Williams nel primo GP di stagione in Bahrain. Oggi, alla sua 256esima gara della carriera, ce l’ha fatta, dopo essere stato vicino al podio nel GP di Hockenheim 2019, prima che un errore lo fece finire contro le barriere. Scattava 19°, per questo la sua è la seconda rimonta più importante nella storia della F1 dietro solo a Onofre Marimon, che da 28° chiuse 3° nel GP 1954 con la Maserati, sempre a Silverstone. Un tedesco sul podio non ci finiva dal 2021, quando Sebastian Vettel arrivò 2° sulla Aston Martin nel GP di Baku. Per la Sauber invece è stato rotto un digiuno di podi che durava dal GP di Giappone 2012, ottima nella scelta di richiamare Hulkenberg a inizio gara per le Soft, quando le condizioni erano miste tra bagnato e asciutto, che lo ha fatto trovare avanti prima che tutti ripassassero alle intermedie con l’arrivo dell’acqua.Una scelta fatta anche dall’Aston Martin, che ha premiato Stroll, a lungo terzo prima di crollare nel finale sulle slick e di finire 7°. Per la Ferrari invece una gara più amara che dolce. Leclerc aveva parlato di vittoria all’inizio del weekend, ma la SF-25 è peggiorata sabato tra terze libere e inizio qualifiche con l’aumento del vento e temperature meno calde dell’asfalto, finendo in terza fila nella lotta alla pole. La vettura ha trovato molto più carico tra le curve (come il nuovo fondo ha dimostrato), le prestazioni sono state nel complesso migliori di Red Bull e Mercedes, ma tra una macchina a tratti troppo nervosa, le strategie sbagliate e gli errori dei piloti, il risultato è deludente. La scelta di inserire subito le slick a inizio gara con Leclerc non ha pagato, il monegasco è rimasto dietro, finendo per due volte lungo. Nel tranello c’è cascata anche la Mercedes, che ha sbagliato a far inserire la gomma dura ai suoi piloti. Per Antonelli la gara, difficilissima, è anche finita in anticipo, dopo un tamponamento di Hadjar a causa del maltempo che ha messo fuori il franco-marocchino e danneggiato il diffusore del bolognese.Hamilton invece è stato a lungo tra la 7ª e l’8ª posizione, dopo due duelli con Russell ha poi passato Gasly e Stroll e ha sognato il podio. Tornato prima di Hulkenberg ai box per le Soft, è finito lungo con le gomme ancora fredde perdendo quei 6 secondi decisivi che gli avrebbero permesso di lottare contro il tedesco della Sauber a fine gara, rimasto così a una distanza rassicurante, dopo aver messo le medie. Un peccato, perché Lewis su una vettura nervosa, lamentando con l’ingegnere Adami diversi “snap”, poteva finire terzo come interrottamente aveva fatto a Silverstone dal 2014 fino allo scorso anno. In Austria ha raggiunto le 13 gare senza podio, come mai era successo in carriera, ora il suo bilancio è peggiorato ancora. Ci riproverà l’inglese, vero deluso di giornata come il compagno monegasco e come Verstappen.L'articolo Piastri sbaglia, Norris ne approfitta. Ma a Silverstone il vero Mvp è Hulkenberg: primo podio dopo 15 stagioni in F1 proviene da Il Fatto Quotidiano.