Armenia. Arcivescovi accusati di ordire un golpe: Pashinyan si scaglia contro il clero

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di Enrico Oliari –Il premier armeno Nikol Pashinyan ha accusato esponenti del clero di essere coinvolti in un tentativo di colpo di stato. Dopo le perquisizioni presso il patriarcato di Echmjadzin, sede della Chiesa apostolica armena, sono stati arrestati dalle autorità civili due arcivescovi, e il premier Pashinyan ha chiesto la rimozione del catholikos Karekin II, al secolo Ktrij Nersessian.Ne ha dato notizia CivilNet, il quale ha riportato le accuse di Erevan secondo cui dietro le manovre del clero vi sarebbe la Russia, ma da più parti tale supposizione è stata bollata come di routine per marchiare ogni oppositore. I due arcivescovi che avrebbero collaborato per la creazione di gruppi volti a compiere attacchi hacker contro il sistema bancario, provocare incidenti stradali per paralizzare il traffico intorno alle caserme e alimentare la protesta di piazza, sono Bagrat Galstanyan, capo della diocesi di Tavush, e Mikael Ajapahyan, numero uno della diocesi di Shirak. Con loro sono stati arrestati anche una quindicina di altri individui, tra cui sacerdoti e politici, compreso il deputato del blocco Armenia, Artur Sarkisyan, il capo del Parlamento dell’ex Repubblica dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), David Galstyan, e uno dei dirigenti del partito Dashnaktsutyun, Igor Sarkisyan.Il clero armeno ha chiesto la scomunica di Pashinyan e c’è chi lo ha accusato pubblicamente di essere “un circonciso”, ma lui ha risposto di essere disposto a far vedere pubblicamente la prova anatomica dell’infondatezza della provocazione, e ha tacciato il primate Karekin II di non rispettare il voto di astinenza sessuale.Con una lettera ufficiale la Chiesa apostolica armena ha espresso “indignazione per la riprovevole campagna istigata dalle autorità armene e dallo stesso primo ministro contro la Chiesa armena, il catholicos di tutti gli armeni e l’alto clero, che è accompagnata dalla diffusione di odio e ostilità nei confronti del clero, nonché da insulti personali e dichiarazioni irrispettose. Questa campagna anti-ecclesiastica è niente meno che un colpo catastrofico per il popolo armeno e lo Stato armeno, soprattutto nel contesto della vita nazionale e delle sfide esistenziali che si stanno sviluppando in Armenia. L’indebolimento e il discredito della Chiesa armena non possono che giovare alle forze anti-armene e ai nemici degli armeni”.“La persecuzione – continua il documento – dei nostri fratelli spirituali, benefattori nazionali e dei nostri compatrioti a loro associati è apertamente accompagnata da istruzioni pubbliche e dalla diffusione di discorsi d’odio da parte di alti funzionari della forza politica al potere, che li hanno dichiarati colpevoli ancor prima del verdetto del tribunale. Un simile stile di azione da parte delle autorità viola gravemente i principi della presunzione di innocenza e della separazione dei poteri garantiti dalla Costituzione della Repubblica di Armenia e rivela che il processo ha motivazioni politiche, il che ne mette in discussione la legalità.Un’altra manifestazione lampante della politica anti-ecclesiastica delle autorità è l’incarcerazione del benefattore nazionale Tiar Samvel Karapetyan, legata alla sua dichiarazione in difesa della Chiesa armena”.“Il clero esporta quindi “le autorità della Repubblica di Armenia a rilasciare immediatamente i nostri fratelli spirituali, i benefattori nazionali e i nostri compatrioti a loro associati e ad agire esclusivamente nel quadro della legge, garantendo il loro diritto a un giusto processo.Riteniamo intollerabile l’ingerenza, sia da parte delle autorità che di chiunque altro, nella sede patriarcale e nei principi canonici della Chiesa. Con filiale umiltà, noi, classe episcopale e leader diocesani, esprimiamo la nostra lealtà al monarca eletto a livello nazionale della Chiesa armena, Sua Santità Karekin II, catholicos di tutti gli Armeni. La Chiesa armena, con il Consiglio Ecclesiastico Nazionale come suo organo supremo, continuerà d’ora in poi a essere governata dalle sue procedure consolidate da secoli, escludendo qualsiasi interferenza esterna”.