Falò portafortuna, sauna nell’igloo e riti d’amore per trovare marito: cronache di notti di “mezza estate” in una Tallinn da fiabaSe per i Millennials italiani l’inizio dell’estate era sancito, almeno fino alla prima metà degli anni Duemila, dal Festivalbar, in Estonia c’è una tradizione altrettanto iconica per i suoi abitanti – e ben più longeva – che risponde al nome di “Midsummer”. È la festa di mezza estate, che tanto mezza in realtà non è perché cade nei giorni intorno al 21 giugno, quando la bella stagione è astronomicamente appena iniziata. Siamo volati fino a Tallinn per saperne di più e per scoprire la città dalle torri medievali con gli inconfondibili tetti a cono arancioni.La festa di Midsummer – Le celebrazioni per l’inizio dell’estate sono un tratto comune ai Paesi scandinavi e baltici, e affondano le radici in festività pagane che onoravano il sole e il cambiamento delle stagioni. Nel tempo si sono fuse con la festa cristiana di San Giovanni Battista (24 giugno), dando luogo a un ibrido che mantiene elementi sia pagani che cristiani. Ma perché parliamo di mezza estate se, nel caso dell’Estonia, la festa si svolge tra il 23 e il 24 giugno? Perché si basa su antichi calendari agricoli che consideravano l’estate già iniziata a maggio, e durante queste giornate speciali in cui persino ai più piccoli è consentito stare svegli fino a tardi si celebra il momento di massima luce, simbolicamente il cuore dell’estate.Come si festeggia l’estate a Tallinn – Gli estoni sono soliti riversarsi in campagna per trascorrere con amici e familiari tale ricorrenza. Per chi rimane in città uno degli appuntamenti più partecipati è la Midsummer’s Eve (o Jaanilaupäev) all’Estonian Open Air Museum. Siamo andati anche noi, ma tra ombrelli aperti, mantelline per la pioggia e 14 simpaticissimi gradi centigradi è stato difficile immaginare di star dando il benvenuto alla stagione delle creme solari e dei bagni in mare. Onore ai tallinnesi, che non si sono fatti minimamente turbare dal meteo avverso e ci hanno dato dentro tra birre, danze in abiti tradizionali e riti scaramantici intorno al falò per assicurarsi fortuna nei mesi a venire. Le ragazze non ancora maritate hanno invece pensato bene di agevolare il compito di Cupido creando coroncine realizzate con nove tipi diversi di fiori da riporre rigorosamente sotto il cuscino prima di andare a dormire, in modo da sognare il futuro sposo. Chissà quante di loro ora lo avranno incontrato anche nella vita reale.Che cosa vedere a Tallinn – Sebbene questa festa sia affascinante persino per noi figli del Mediterraneo, ricordate che visitando Tallinn nei giorni della “mezza estate” diversi esercizi e attrazioni saranno chiusi. Che fare allora? Sicuramente esplorare la città a piedi partendo dalla Old Town, che fa della capitale dell’Estonia una delle città medievali meglio conservate d’Europa. Tra strade acciottolate, portoni gotici e torri difensive non è affatto difficile sentirsi dentro una fiaba nordica. Due le terrazze panoramiche da non perdere, entrambe sulla collina di Toompea: Kohtuotsa Viewing Platform, dalla quale sembra di poter toccare con un dito i tetti rossi e arancioni che caratterizzano Tallinn, e Patkuli Viewing Platform, che dopo 157 gradini ricompensa con una vista mozzafiato sulle mura medievali e sul porto.Arte e musei – Per calarsi nella cultura locale è utile fare un salto al Kumu Museum, uno dei più grandi musei dell’Europa del Nord, che documenta le espressioni artistiche estoni dal 18° secolo in avanti. Se invece avete un debole per la fotografia, il posto che fa per voi è il Fotografiska. Due i piani che ospitano esposizioni sempre diverse. Per questa estate protagonisti sono Elliott Erwitt, Henriette Sabroe Ebbesen (fotografa danese classe 1994) e Bruce Gilden, considerato uno dei fotografi di strada più importanti. Dopo la visita vale la pena scoprire anche il quartiere in cui il Fotografiska è situato, Telliskivi, ex complesso industriale trasformato in un distretto culturale e creativo. Una passeggiata consente di imbattersi in diverse opere di street art, negozi indipendenti, birrerie artigianali e locali adatti a vegani e vegetariani.Dove mangiare “green” a Tallinn – Chi predilige un’alimentazione vegetale, infatti, non farà fatica a sfamarsi nel Paese che affaccia sul Baltico. Sono diversi i bistrot e i ristorantini che abbracciano la filosofia green a tavola, a partire da Rohe: accogliente e delizioso locale situato di fronte alla stazione ferroviaria Balti Jaam, offre solo posti all’interno e se vi capita di rifugiarvici mentre fuori piove, una zuppa thai vegana al latte di cocco con funghi e pomodori è l’ideale per scaldarsi prima di gustare un ottimo chia pudding ai frutti di bosco. Vegano è pure Kringel, nel quartiere di Uue Maailma, a 10 minuti di macchina dal già citato Kumu Museum (gli spostamenti in città non sono problematici, tra mezzi pubblici e corse con Uber dai costi irrisori). Dotato di tavoli anche all’aperto, l’interno del locale è arredato con piante, divanetti e un angolo dove i bambini possono dare spazio alla propria creatività disegnando. Il menù si compone di piatti caldi, dolci appena sfornati, panini e specialità locali come i potato pancakes, frittelle di patate servite con funghi, cipolla fritta, rapanelli, rucola e salsa di anacardi. Se volete consumare un pasto veloce, al mercato coperto Balti Jaama Turg avete solo l’imbarazzo della scelta. Anche qui le opzioni vegane non mancano, come nel caso di Veg Machine, piccolo stand di street food a prezzi modici. Può creare dipendenza Kanuti Ramen Bar, noto come “il miglior ramen di Tallinn”, il cui menù è in grado di soddisfare clienti vegetariani e vegani, ma non solo. Questo ristorante nel centro storico ci ha conquistati per ben due volte grazie a piatti della tradizione nipponica realizzati nella cucina a vista con materie prime di qualità. Oltre al ramen meritano menzione il donburi e la tataki di salmone.La tradizione del cioccolato – Non sarà famosa come quella belga e svizzera, ma l’Estonia ha una storia legata al cioccolato di tutto rispetto. Ce ne siamo accorti entrando e uscendo dai diversi caffè della città come Maiasmokk, il più antico di Tallinn, che ospita pure il museo del marzapane, con la possibilità di dipingere in prima persona una figurina di marzapane sotto la guida di artisti professionisti. Da Chocolala, invece, oltre a gustare deliziosi cioccolatini, vi consigliamo di scendere al piano di sotto per una visita gratuita al museo interattivo dedicato alla storia della tradizione cioccolatiera estone. Nella città vecchia prendetevi del tempo per sorseggiare una cioccolata da Pierre Chocolaterie, caffè in stile bohémien in un cortile nascosto, e per mangiare un dolcetto da Rukis Kohvik, a pochi passi dalla Porta di Viru, che segna l’ingresso nella Old Town. Tra le specialità l’ottima Mango poppy seed. Chi volesse portarsi il cioccolato persino in camera, infine, dovrebbe valutare l’ipotesi di soggiornare al Mövenpick Hotel, a dieci minuti di cammino dal centro storico. In questa struttura dotata anche di spa, ogni giorno alle 16 scatta la “chocolate hour”: al sesto piano, lo stesso dove al mattino viene servita un’abbondante colazione per tutti i gusti, è allestito un ricco buffet di prelibatezze per la merenda. Biscotti, torte, praline, frutta da tuffare nella fonduta di cioccolato e altre creazioni dolciarie preparate dai pasticcieri dell’hotel.Rigenerarsi in sauna – Dopo così tanti peccati di gola ci illudiamo di poter bruciare calorie all’Iglupark. Siamo nel quartiere di Noblessner, ex cantiere navale oggi riconvertito in vivace distretto marittimo ricco di architettura industriale innovativa. Qui sorgono costruzioni prefabbricate in legno in cui è possibile rinchiudersi per godere di una rigenerante sauna. Ogni unità – ce ne sono anche alcune adibite a piccole case, con tanto di angolo cottura e letto matrimoniale – è dotata di una terrazza privata con vista sul mare dove sorseggiare un aperitivo in compagnia e prendere fiato tra una sessione di sauna e l’altra.In tre giorni Tallinn si è presa una bella rivincita su chi, come noi, sin dai tempi delle elementari dimenticava di menzionare le repubbliche baltiche nelle interrogazioni di geografia. Non per malafede, ma perché nemmeno si vedevano sulla cartina. Una presenza discreta che invece sa sorprendere con garbo.L'articolo Benveuta all’estate con 14 simpaticissimi gradi, riti d’amore e saune nell’igloo: siamo a stati a Tallin per una vacanza da fiaba (o quasi) proviene da Il Fatto Quotidiano.