Dopo il governo Meloni anche Sergio Mattarella cambia tono con Israele e condanna con parole di inedita fermezza le azioni del governo Netanyahu nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. «Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano», ha scandito il capo dello Stato in un discorso solenne rivolto al corpo diplomatico accreditato in Italia alla vigilia della Festa del 2 giugno. Certo, la drammatica crisi in Medio Oriente l’ha aperta il 7 ottobre 2023 il «sanguinario attacco di Hamas contro vittime israeliane inermi, con ostaggi odiosamente rapiti e ancora trattenuti, che vanno immediatamente liberati», ricorda Mattarella. Ma ciò non può più valere come giustificazione per azioni che fanno strame del diritto internazionale faticosamente costruito nell’ultimo secolo. «È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza. S’impone subito il cessate il fuoco», manda a dire Mattarella. «In qualunque caso è indispensabile che l’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali, rendendo possible la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone», alza la voce il capo dello Stato.Il furto di terre e il diritto a uno Stato per i palestinesi La questione problematica, d’altra parte, va ben oltre le violazioni dei più elementari diritti a Gaza, aggiunge Mattarella. Riguarda invece anche ciò che accade in Cisgiordania e più in generale il rispetto del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. Il capo dello Stato definisce «grave l’erosione dei territori attribuiti all’Autorità nazionale palestinese» e ricorda che «l’occupazione illegale di territori di un altro Paese non può essere presentata come misura di sicurezza: si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio della barbarie nella vita internazionale». Parole durissime nei confronti di Israele, Paese che Mattarella ha visitato più volte da quando è al Quirinale e cui ha sempre assicurato la sua amicizia. A fronte di ciò, oggi il capo dello Stato mette in chiaro però come e quanto anche l’altra parte del conflitto vada tutelata. «I palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi», scandisce Mattarella. Un termine forte e chiaro, e scelto certamente non a caso. La «dichiarazione Mattarella» e l’appello per la pace Fu proprio un documento del governo britannico – allora mandatario sulla Palestina post-ottomana – a porre nel 1917 le basi giuridico-politiche per la fondazione dello Stato di Israele: «Il governo di Sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico», vergò in una lettera a Lord Walter Rothschild l’allora ministro degli Esteri del Regno Unito Arthur James Balfour, in quella che sarebbe entrata nella storia come la «dichiarazione Balfour». Certo l’Italia non ha alcuna potestà diretta sulle terre mediorientali dilaniate dalla guerra come la Gran Bretagna d’inizio ‘900, ma Mattarella mira evidentemente così ad inviare un messaggio di portata storica al governo di Israele. Pur prendendo le distanze da ogni risorgente forma di antisemitismo, bestia nera che Mattarella torna ad additare con «alta preoccupazione». E tuttavia, di fronte a un ordine internazionale che appare sempre più «compromesso», richiama Mattarella, bisogna trovare la forza di costruire cammini di pace. «Non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia, ma l’esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire: occorre proseguirne l’opera. Non ci si deve – e non ci si può – limitare a evocarla», è l’appello finale del capo dello Stato ai diplomatici accreditati in Italia.La dichiarazione Balfour rilasciata dal governo britannico il 2 novembre 1917 Foto di copertina: Ansa/Paolo Giandotti/Ufficio stampa della Presidenza della RepubblicaVideo: AnsaL'articolo Mattarella durissimo su Israele: «Disumano ridurre un popolo alla fame. Salvate Gaza e date uno Stato ai palestinesi» – I video proviene da Open.