Del Toro e Carapaz si annullano, Yates li stacca e fa l’impresa: il Giro d’Italia 2025 è del britannico

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La rivincita di Simon Yates. A distanza di sette anni dalla crisi che nel 2018 gli fece perdere un Giro d’Italia dominato sul Colle delle Finestre, a vantaggio di Chris Froome, il corridore della Visma-Lease Bike proprio sull’iconica salita piemontese ha compiuto un’impresa memorabile ribaltando a suo favore il Giro 108. Staccato di 1’21” dal leader Isaac Del Toro alla vigilia dell’ultima tappa di montagna, Yates ha infranto i sogni del messicano con una rimonta impronosticabile, che gli ha consegnato il primo Giro d’Italia della carriera e il secondo Grande Giro dopo la Vuelta 2018.Un ribaltone che al sapore di rivincita per Yates proprio perché sette anni fa il Colle delle Finestre lo aveva respinto e oggi lo premia. Il 32enne britannico nel 2018 prese più di mezz’ora da Froome e disse addio alla maglia rosa, dopo che in precedenza aveva vinto tre tappe ed era stato il padrone assoluto della corsa. Sette anni dopo sulla stessa salita ha scacciato gli incubi e si è dimostrato il più forte, approfittando anche delle scaramucce tra Del Toro e Richard Carapaz. L’equadoregno, vincitore nel 2019, ha tentato di vincere il Giro con una tattica aggressiva. Fin dai primi chilometri del Colle delle Finestre ha attaccato. Inizialmente, Yates era rimasto dietro, ma una volta tornato sotto a lui e a Del Toro, al terzo scatto li ha lasciati sul posto e si è involato verso il trionfo. Il tutto con l’aiuto di Wout Van Aert, il cui contributo dalla fuga è stato fondamentale sia in discesa sia nei primi chilometri di salita verso il traguardo di Sestriere.Yates è il terzo britannico della storia a vincere il Giro d’Italia dopo Froome nel 2018 e Tao Geoghegan Hart nel 2020. E lo fa senza imporsi in nessuna tappa e con un solo podio di giornata, il terzo posto di Sestriere. È un trionfo per lui, ma anche per la Visma che a distanza di due anni dalla tripletta con tre corridori diversi tra Giro, Tour de France e Vuelta torna a vincere un Grande Giro e lo fa battendo gli storici rivali della UAE Emirates.La formazione emiratina, però, ha scoperto un nuovo talento, ossia Del Toro. Il 21enne messicano è stato l’assoluto protagonista del Giro 108, ma nella tappa decisiva ha pagato anche un po’ di inesperienza, non collaborando con Carapaz per contenere il ritardo da Yates. Resta, però, quanto fatto vedere nei giorni precedenti. Sugli sterrati di Siena ha dettato legge staccando tutti i rivali e prendendosi a sorpresa la maglia rosa. Simbolo del primato che ha mantenuto per 11 tappe, a dimostrazione di un futuro assicurato. Gli è mancato lo “sprint” finale per portarsi a casa il Giro 108, ma per un corridore arrivato alla partenza in Albania con il ruolo di gregario di Juan Ayuso il secondo posto è comunque un grande risultato.A recriminare è anche Carapaz, che negli ultimi giorni era sembrato il più forte e ha tentato in tutti i modi di infrangere il primato di Del Toro, ma alla fine deve accontentarsi della terza piazza. In casa Italia, al netto della tripletta nella frazione di San Valentino, vinta da Christian Scaroni su Lorenzo Fortunato e Giulio Pellizzari, tris che mancava dal 2010 quando all’Aprica Michele Scarponi trionfò su Ivan Basso e Vincenzo Nibali, il migliore è stato Damiano Caruso. Nonostante i 37 anni il ragusano ha chiuso quinto in classifica tenendosi dietro i più giovani, a cominciare dal suo capitano Antonio Tiberi.Il romano è una delle delusioni di questo Giro d’Italia. Era partito con il ruolo di terzo incomodo, ma, dopo una buona prima parte, la caduta nella tappa di Nova Gorica ha compromesso le sue ambizioni. I veri delusi, però, sono Primoz Roglic e Ayuso. I due favoriti della vigilia si sono sciolti come neve al sole. Il primo è stato lo sloveno, condizionato da tre cadute, poi è toccato allo spagnolo, penalizzato anche dalla puntura di un calabrone. Entrambi si sono ritirati, ma non hanno mai mostrato lo strapotere che ci si aspettava alla vigilia.Tra i protagonisti del Giro 108 va inserito Mads Pedersen. Il danese ha dominato la prima settimana, vincendo tre tappe e indossando per cinque giorni la maglia rosa. Il corridore della Lidl-Trek ha poi calato il poker a Vicenza e fin dal primo giorno ha messo le mani sulla maglia ciclamino.La corsa ha sancito anche il riscatto di Van Aert. Il belga dopo 264 giorni di astinenza ha trionfato a Siena beffando Del Toro sullo strappo finale di via Santa Caterina, in quella che è stata una delle tappe più belle di quest’anno. Un’edizione ricca di spettacolo, grazie al livellamento dei protagonisti e al percorso, che ha tenuto aperto i giochi. A differenza del 2024, quando Pogacar dominò fin dalla seconda tappa, la corsa è stata incerta fino alla fine e a spuntarla è stato Simon Yates. Nessuno alla vigilia avrebbe pronosticato il suo trionfo, ma il ciclismo è bello proprio per questo, perché nulla è scritto e l’imprevisto è sempre dietro l’angolo.L'articolo Del Toro e Carapaz si annullano, Yates li stacca e fa l’impresa: il Giro d’Italia 2025 è del britannico proviene da Il Fatto Quotidiano.