I genitori tolgono il cellulare al figlio adolescente: ricoverato in crisi di astinenza

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Un adolescente a cui i genitori avevano tolto il cellulare è arrivato in ospedale a Orbassano (Torino) in stato di agitazione psicomotoria severa. Il fatto è stato raccontato dal Corriere della Sera, che ha sentito Gianluca Rosso, medico chirurgo specialista in psichiatria e professore associato di psichiatria al dipartimento di neuroscienze dell’Università degli Studi di Torino, si trovava in reparto quando è arrivato il ragazzino coi sintomi di una vera e propria crisi di astinenza da sostanze stupefacenti.Tutto è partito quando all’adolescente i genitori hanno sottratto il cellulare infastiditi e preoccupati dall’uso ininterrotto che ne faceva il figlio. In lui però sono subito scoppiate reazioni incontrollate, riconducibili a quelle che si verificano in soggetti a cui venga sottratta la droga o qualsiasi sostanza con cui il cervello instauri un rapporto di dipendenza legato allo stimolo continuo del sistema dopaminergico. Il ragazzino è stato portato al reparto di emergenza dell’ospedale San Luigi di Orbassano, dov’è stato soccorso con trattamenti di terapie ansiolitiche intramuscolari ed endovenose. Superata la crisi, il minore non è stato sottoposto a ricovero ed è stato dimesso dalla struttura e rimandato a casa con la famiglia.“Può stupire – ha dichiarato Rosso al Corriere – ma, di fatto, l’utilizzo dello smartphone crea un legame con l’oggetto molto simile a quello ottenuto da altre sostanze d’abuso come alcol, sigarette e stupefacenti“. Il ragazzino, continua l’esperto, non è stato ricoverato perché la procedura di ricovero scatta solo “per condizioni psichiatriche associate alle dipendenze e non per la dipendenza in senso stretto che, invece, viene rimandata ai Serd (Servizi per le Dipendenze patologiche)”. Secondo Rosso ormai le normative nazionali che regolano il trattamento delle dipendenze sono “obsolete” perché, a distanza di ormai mezzo secolo, la tipologia delle dipendenze e il quadro socio-psicologico dei pazienti è cambiato drasticamente. A nuovi sintomi devono perciò rispondere nuove cure: e lo spiega al Corriere Carlo Picco, direttore generale dell’Asl di Torino, parlando di un “modello nuovo”, una “Formula di dipartimento integrato delle dipendenze che contiene psichiatria, neuropsichiatria e psicologia”. Una strategia d’azione “complementare” anziché “a silos” e che includa bambini, adolescenti e adulti “in un’unica filiera, senza mai lasciarli soli”.L'articolo I genitori tolgono il cellulare al figlio adolescente: ricoverato in crisi di astinenza proviene da Il Fatto Quotidiano.