La mostra "Magna Mater, da Roma a Zama" celebra le relazioni storiche tra Italia e Tunisia

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AGI - La mostra "Magna Mater, da Roma a Zama" è stata inaugurata ieri al Parco Archeologico del Colosseo a Roma. L'evento, che celebra i profondi legami storici e culturali tra Tunisia e Italia, ha visto la partecipazione della ministra tunisina degli Affari Culturali, Amina Srarfi, e del suo omologo italiano, Alessandro Giuli. L'inaugurazione ha attirato un pubblico internazionale, tra cui il direttore dell'Istituto Nazionale del Patrimonio Tunisino (INP), Tarek Bakkouche, la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, l'Ambasciatore tunisino in Italia, Mourad Bourahla, e l'Ambasciatore italiano in Tunisia, Alessandro Prunas, oltre a numerosi ambasciatori, rappresentanti diplomatici, ricercatori e professionisti dei media.   Nel suo discorso, la ministra Srarfi ha espresso "l'orgoglio della Tunisia nel presentare la collezione di reperti del sito di Zama in una cornice prestigiosa come il Colosseo, uno dei siti archeologici più visitati al mondo". "Questo evento", ha sottolineato la responsabile tunisina, "rappresenta un'occasione unica per mettere in mostra la ricchezza del patrimonio storico tunisino e riaffermare il ruolo della Tunisia come culla della civiltà".Il ministro Giuli, da parte sua, ha elogiato l'eccellente cooperazione bilaterale tra Italia e Tunisia in campo culturale, in particolare nell'ambito del patrimonio. Le sue osservazioni hanno rafforzato l'idea di un profondo rapporto tra i due Paesi, uniti da un eccezionale patrimonio storico comune. Giuli ha osservato che "sebbene il Mediterraneo possa apparire una barriera geografica, in realtà costituisce un filo conduttore che collega due delle civiltà più potenti che il mondo abbia mai conosciuto, evidenziandone l'interconnessione storica e culturale".  La mostra "Magna Mater, da Roma a Zama" offre un affascinante viaggio attraverso trenta oggetti rinvenuti nel sito di Zama, nel Governatorato di Siliana, nella Tunisia settentrionale. Questi oggetti, di inestimabile valore storico e artistico, sono legati al culto della dea Cibele, divinità di origine frigia il cui culto si diffuse ampiamente in tutto il mondo romano. I pezzi sono stati meticolosamente restaurati a Roma, a dimostrazione della cooperazione italo-tunisina nella conservazione del patrimonio.   La mostra rimarrà aperta al pubblico al Colosseo fino al 6 novembre 2025, offrendo a migliaia di visitatori l'opportunità di ammirare queste testimonianze di un glorioso passato. Successivamente, a dicembre, i reperti torneranno in Tunisia per essere esposti in modo permanente presso il prestigioso Museo del Bardo: un gesto che rafforza i legami tra le due nazioni e permette di valorizzare il patrimonio anche nel suo Paese d'origine. L'inaugurazione di "Magna Mater, da Roma a Zama" non è solo un evento espositivo, ma un vero e proprio simbolo di amicizia e cooperazione: un ponte culturale che rafforza i legami storici tra Italia e Tunisia e incoraggia la comprensione reciproca promuovendo un patrimonio condiviso.