Garlasco, Lucarelli sul Nove: “La riapertura del caso è viziata dalla disinformazione. Le piste alternative a Stasi sono solo fumo negli occhi”

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“Qual è la cosa più scandalosa che ho visto in questo dibattito? La disinformazione. Io non pretendo che @farfallina89 abbia gli strumenti per comprendere tutto quello che sta succedendo, ma i giornalisti hanno il dovere di raccontare la verità al pubblico e ai lettori”. Così Selvaggia Lucarelli ha commentato quello che è accaduto dopo la riapertura del caso Garlasco, terminato nel 2015 con la condanna di Alberto Stasi a 16 anni per l’uccisione di Chiara Poggi. “Le persone che lavorano tutto il giorno, tornano a casa, non si leggono 1000 pagine di sentenza. Vogliono sapere dai giornalisti cosa è successo, vorrebbero avere un’informazione onesta, dovrebbero averla, sarebbe un loro diritto”, ha detto la scrittrice che poi ha fatto un esempio: “Se io sento Massimo Giletti che, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, dice ‘beh, a Stasi hanno dato 16 anni ed è evidente che gli hanno dato così poco perché i giudici non erano convinti della sua colpevolezza’, penso che questo lo può dire una persona comune che non ha gli strumenti per esprimere giudizi in merito. Ma tu, Massimo Giletti, dovresti sapere che Stasi ha preso 24 anni, è stato condannato a 24 anni di pena. Naturalmente aveva chiesto rito abbreviato che prevede un terzo di sconto di pena e quindi sono diventati 16, non perché era una specie di forfait, diciamo così, tra giudici e imputato”.Anche tutti i titoli che “abbiamo visto sull’impronta insanguinata di Sempio trovata sul muro, quella non era un’impronta insanguinata, era un’impronta colorata perché quel reagente utilizzato per evidenziare l’impronta si colorava, però per giorni noi abbiamo letto che c’era un impronta insanguinata, che sarebbe stata la firma del delitto. – ha proseguito la giornalista – Parliamoci chiaramente: se l’impronta fosse stata insanguinata non staremmo neanche qui a parlarne. E poi tutte le piste esaminate, quella satanista, le orge, i pedofili, tutti gli scenari alternativi che si stanno accumulando e che stiamo leggendo tutti i giorni sui giornali: dal mio punto di vista indicano una sola cosa, ossia che non c’è una pista seria. Perché se ce ne fosse una, non se ne starebbero raccontando altre 100″, ha concluso Selvaggia Lucarelli.L'articolo Garlasco, Lucarelli sul Nove: “La riapertura del caso è viziata dalla disinformazione. Le piste alternative a Stasi sono solo fumo negli occhi” proviene da Il Fatto Quotidiano.