Più della metà degli italiani ritiene che oceani e mari siano tra gli ecosistemi più minacciati del Pianeta: lo rivela una nuova ricerca realizzata a maggio 2025 da AstraRicerche per Greenpeace Italia. Il dato emerge in occasione di oggi 8 giugno, Giornata Mondiale degli Oceani, in un contesto segnato secondo Greenpeace “da gravi minacce ambientali e da un attacco senza precedenti alla libertà di espressione e all’attivismo ambientale”.Greenpeace Italia ha appena lanciato anche a proposito di questo tema la campagna ‘Time to resist’, “un appello urgente per difendere la Terra e chi la protegge, anche alla luce della causa multimilionaria intentata dalla compagnia petrolifera Energy Transfer contro l’organizzazione. Una SLAPP (Strategic Lawsuit Against Public Participation) che, se confermata, potrebbe costare a Greenpeace oltre 660 milioni di dollari”.Secondo l’indagine di Greenpeace, “oltre il 91% degli italiani ritiene che gli ambienti acquatici e semi-acquatici siano sotto grave minaccia, e il 54,4% individua in mari e oceani ambienti particolarmente esposti a rischio. Preoccupano anche le barriere coralline, segnalate dal 48,7% come ecosistemi vulnerabili”.“Le cause? L’inquinamento da plastica emerge come prima minaccia ambientale (39,8%), seguito da quello idrico (26,9%) e da sversamenti di petrolio (21,7%); in seconda battuta, i cambiamenti climatici, associati all’aumento della temperatura degli oceani (18,1%) e all’acidificazione delle acque marine causata dalla CO2 (12,5%)”, prosegue l’indagine, secondo la quale “a peggiorare la situazione c’è lo sfruttamento delle risorse marine: quasi il 10% degli italiani ritiene che la pesca eccessiva sia uno dei fattori di maggiore rischio ambientale”. IL FLASH MOB DI GREENPEACE NEL FONTANONTE: LEGGI QUI