L’Africa ospita quattro progetti strategici per l’Europa, garanzia per materie prime essenziali

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AGI - La Commissione europea ha annunciato l'inclusione di 13 progetti ubicati in paesi terzi, di cui quattro in Africa, nel suo primo elenco ufficiale di "progetti strategici". L'iniziativa mira a diversificare l'approvvigionamento di materie prime essenziali per l'industria europea, ridurre la dipendenza dalla Cina e rafforzare i legami con paesi affidabili. L'Africa è un'area di intervento chiave per l'iniziativa, con progetti di estrazione e lavorazione in Zambia, Madagascar, Malawi e Sudafrica. Secondo la Commissione, questi 13 progetti contribuiranno a garantire l'accesso dell'UE a materiali essenziali per la transizione verde e digitale, tra cui litio, nichel, cobalto, manganese, grafite, rame, tungsteno, boro e terre rare, nel rispetto di elevati standard ambientali, sociali e di governance. Tutti i progetti sono stati selezionati da esperti indipendenti e valutati in base alla loro capacità di garantire un approvvigionamento affidabile all'industria europea, in particolare attraverso accordi di acquisto, ovvero contratti con cui il produttore di una risorsa si impegna a vendere determinate quantità di prodotti a un acquirente a prezzi fissi e per un certo numero di anni.   In Zambia, un progetto di trasformazione promosso da Kobaloni Energy Zambia Limited mira ad aumentare l'approvvigionamento di cobalto, un componente chiave delle batterie. Questo progetto fa parte della cooperazione rafforzata tra l'UE e i paesi africani sulle catene del valore delle materie prime. In Madagascar, la Commissione si è concentrata sulla miniera di grafite di Maniry. Guidato da Evion Group Nl, questo progetto minerario mira a produrre grafite per batterie in un paese ricco di risorse naturali ma spesso ai margini dei mercati globali. In Malawi, è stato selezionato il progetto Songwe Hill Rare Earths: lanciato da Mkango Resources Limited, si concentra sull'estrazione di terre rare per magneti, materiali cruciali per l'energia eolica, l'elettronica e la mobilità elettrica. Infine, il progetto Zandkopsdrift in Sudafrica, guidato da Frontier Rare Earths Limited, mira a fornire terre rare e manganese per le batterie. Il Sudafrica conferma così il suo ruolo di partner chiave dell'Unione Europea nel settore minerario.   Oltre ai progetti in Africa, l'elenco include iniziative in Paesi strategici come Canada, Brasile, Kazakistan, Norvegia, Serbia e Regno Unito. In totale, questi progetti richiederanno investimenti per circa 5,5 miliardi di euro. Tra questi, il progetto Dumont Nickel in Canada (nichel e cobalto), il progetto di grafite di Balakhivka in Ucraina e il controverso progetto Jadar in Serbia per l'estrazione di litio e boro, promosso da Rio Tinto. Secondo la Commissione, questi progetti miglioreranno la resilienza dell'industria europea e contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal. I siti dovranno ora garantirne l'attuazione attraverso partnership industriali e la sostenibilità operativa. "Questo elenco rappresenta un concreto passo avanti nell'attuazione della strategia per le materie prime critiche", ha dichiarato un portavoce della Commissione europea. "Contribuirà a rafforzare le catene del valore in modo sostenibile, trasparente e geopoliticamente equilibrato". Questa iniziativa fa parte di una più ampia politica di rafforzamento dei partenariati strategici dell'UE in Africa e in altre regioni chiave, in particolare in risposta alle crescenti sfide geopolitiche e industriali.