Una svolta sui computer quantistici sembra essere molto vicina. Ad sostenerlo è l’azienda Ibm, che martedì ha annunciato l’ambizioso piano di costruire entro la fine del decennio quello che definisce il primo computer quantistico fault-tolerant su larga scala. Tale sistema, battezzato “Ibm Quantum Starling”, sarà ospitato presso il centro dati dell’azienda a Poughkeepsie, nello stato di New York, e avrà una potenza di calcolo 20.000 volte superiore rispetto ai computer quantistici attuali.Il concetto di fault-tolerance è centrale nella corsa alla computazione quantistica: i qubit (le unità fondamentali di questa tipologia di computer) sono estremamente fragili e suscettibili al “rumore” ambientale, la cui influenza può portare ad errori durante le operazioni di calcolo. Per affrontare questo problema diventa essenziale quella che viene definita come la correzione quantistica degli errori, ovvero un insieme di tecniche che consentono di individuare e correggere i suddetti errori senza compromettere i calcoli, o addirittura di operare anche in presenza di essi. “Mi sento più sicuro che mai che un computer quantistico fault-tolerant esisterà entro la fine di questo decennio”, ha dichiarato Jay Gambetta, vicepresidente di Ibm per il settore quantistico, “Abbiamo inserito la correzione d’errore dettagliata nella nostra roadmap perché crediamo di aver risolto tutte le sfide scientifiche”. Gambetta ha affermato che la fiducia di Ibm nella sua tempistica per il 2029 deriva da due recenti sviluppi: ulteriori progressi in un nuovo approccio alla riduzione degli errori chiamato “quantum low-density parity check”, e una nuova tecnica per identificare e correggere gli errori in tempo reale utilizzando l’informatica convenzionale.Ma Ibm non è l’unico attore che mira all’obiettivo menzionato da Gambetta. Colossi del digitale come Microsoft e Google e aziende specializzate come D-Wave, Quantinuum e IonQ puntano a sviluppare computer fault-tolerant entro il 2029. Alcuni progressi intermedi sono già stati annunciati: Amazon ha recentemente presentato il chip Ocelot, il quale secondo l’azienda può ridurre gli errori quantistici fino al 90%, mentre Google lavora in parallelo con il suo chip Willow, anch’esso focalizzato sull’error correction.L’interesse del mondo privato verso le tecnologie quantistiche va di pari passo con quello mostrato dalla politica e dall’opinione pubblica. Ad ottobre due senatrici (una democratica ed una repubblicana) hanno firmato una lettera inviata all’allora segretario alla Difesa Lloyd Austin per lanciare l’allarme sui progressi cinesi nel settore delle comunicazioni quantiche, riferendosi ad un report pubblicato il mese precedente dall’ Information Technology and Innovation Foundation.Risale invece a gennaio 2025 l’articolo pubblicato su Foreign Affairs da Charina Chou, James Manyika e Hartmut Neven, tre dirigenti di Google, che rimarcavano come le tecnologie quantistiche avrebbero avuto, al pari dell’Intelligenza Artificiale, un ruolo pivotale nel futuro della competizione tra grandi potenze.