Dicono di non aver parlato di terzo mandato, né di referendum, ma solo di fine vita. Presente il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, assieme alla premier Giorgia Meloni e gli altri leader di maggioranza, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il capo politico di Noi moderati, Maurizio Lupi. Il più convinto, a fine riunione è proprio il segretario di Forza Italia: «Una legge va fatta rispettando i dettami della Corte (che ha nuovamente richiamato il parlamento ad agire a fine maggio ndr) e ricordando bene che non esiste il suicidio assistito, noi siamo per cure palliative», dice: «La maggioranza è unita, il suicidio non è un diritto. Ci sarà una legge. In Senato è fissata in aula il 17 giugno, quindi andremo avanti con una proposta unitaria del centrodestra. Adesso stanno lavorando per raffinare le cose».La posizione della LegaMatteo Salvini che non vuole lasciare intendere che la Lega apra alla libertà di scelta del paziente incurabile, abbandona il vertice a metà pomeriggio senza sbilanciarsi e senza dire quale sarà la linea del Carroccio: «Ne parleremo con calma», dice solo. Probabilmente pesa la tensione sull’argomento «non affrontato», il terzo mandato. Tajani è il più esplicito: «Non ne abbiamo parlato, ma noi rimaniamo contrari, non cambiamo posizione. Siamo pronti a discutere ma la nostra posizione è di contrarietà, non è contro qualcuno».L'articolo Fine vita, il governo prova a stringere: proposta di legge al Senato entro la prossima settimana (ma Salvini già frena) proviene da Open.