«Se la tua idea è di continuare così, per me puoi stare a casa!». Una scritta a penna, quella rossa delle correzioni sulle verifiche, che una maestra del Trevigiano ha scritto sul compito in classe di un suo giovanissimo alunno di quinta elementare. L’ennesimo errore grammaticale che ha fatto saltare il tappo alla professoressa: «Sono sinceramente stufa di correggere innumerevoli verifiche scritte con i piedi, piene zeppe di errori ortografici vari e inesattezze». Un messaggio che ha lasciato basita la famiglia dello studente, come riporta il Corriere del Veneto, e che si è aggiunto a tutta un’altra serie di punizioni (fisiche e psicologiche) che ricordano tanto «i racconti dei nostri nonni».La rabbia dei genitori: «Gli diceva: “Stai in corridoio in un angolo, non puoi fare la ricreazione”»«Ci siamo dovuti nostro malgrado scontrare inaspettatamente con una metodologia di insegnamento che ricorda i racconti dei nostri nonni», hanno scritto i genitori. «Quando i maestri bacchettavano i bambini o li facevano sedere sui ceci». L’alunno di quinta elementare, si legge, sarebbe stato costretto a «stare in piedi lì all’angolo in corridoio» senza poter fare l’intervallo. Nonché avrebbe subito la continua minaccia di non poter «fare la presentazione alla recita di fine anno» in caso di ulteriori errori nelle verifiche. Il comportamento, hanno sottolineato i genitori, che «esula a nostro modo di vedere da qualsivoglia finalità educativa e si trasforma in una vera e propria fonte di ansia e inquietudine». Il giudizio della maestra all’alunno di quinta elementare su una verifica in classeIl confronto (mancato) con la dirigenza scolastica: «Non è un’eccezione»I genitori sono poi stati ricevuti dal dirigente scolastico della scuola paritaria: «È innegabile la caduta di stile della collega, che si è lasciata andare a un’esternazione impropria e che si è detta dispiaciuta», ha detto. «Si tratta di una docente che segue quella classe da cinque anni e lavora con noi da venti, abbiamo piena fiducia in lei». Un dialogo che è durato varie settimane tra le parti ma che non ha avuto un lieto fine: «Mi pareva tutto risolto ma evidentemente non è così». Secondo i genitori, infatti, non si tratterebbe di una eccezione: «Vorremmo sollevare una presa di coscienza del ruolo della scuola nel mondo odierno». Il figlio ha finito la quinta elementare e ora inizierà le medie in un altro istituto. La dirigenza della scuola elementare, con l’amaro in bocca, si è limitata a commentare: «Ci è dispiaciuta questa presa di posizione pubblica vista l’attenzione che da sempre ha il nostro istituto agli studenti». L'articolo La maestra «stufa» dell’alunno di quinta elementare: «Se continui così, stai a casa». La punizione in piedi nell’angolo: parte la protesta proviene da Open.