La storia di Lucia: «90 giorni di ospedale, 21 placche di titanio sul volto e il mio ex è libero»

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È stata massacrata dal suo ex rimasto libero dopo la sua denuncia. Lui è stato condannato a un anno e mezzo di prigione e quindi non andrà in carcere. Nonostante lei abbia subito maltrattamenti per 17 anni. E alla fine lui le abbia «preso la testa e l’ha sbattuta contro il marmo. Quando ero a terra mi ha spaccato la faccia a calci. Mi sono risvegliata in ospedale. La prognosi era di 90 giorni». Lucia Regna, 44 anni e due figli, ha il volto ricostruito con 21 placche di titanio e il nervo oculare leso in maniera permanente dopo il pestaggio dell’ex avvenuto il 28 luglio 2022. A Elisa Sola su La Stampa racconta che adesso ha paura di morire. «Perché ci dicono di denunciare se poi quello che viene dopo, da parte dello Stato, è uno schiaffo morale che fa più male delle botte? A cosa serve il Codice rosso? A niente. Io mi sono pentita di averlo denunciato. Adesso può continuare a fare del male. A me. O alla prossima».La storia di LuciaLucia dice che la denuncia le ha portato solo «tre anni di sofferenza e di paura, che ho anche adesso, che lui possa tornare da un momento all’altro. O che possa fare quello che ha fatto a me alla prossima. Sapendo che è andata a finire così a me, come possiamo sperare che altre donne, magari più fragili ancora di quello che ero io, denuncino? Non è facile trovare la forza. Queste persone ti sviliscono. Per anni. Ti annientano». Sperava nella galera: «Se stanno fuori, continuano a essere violenti. Un anno e sei mesi è una condanna troppo bassa. Ma se io sapessi che li passerà in carcere, avrei la sensazione che la giustizia è utile. Perché un uomo che sta in carcere, cambia. E il mio ex non è mai stato arrestato».La denunciaHa denunciato l’ex quando era in ospedale: «Ingenuamente ho pensato: se parlo, i miei figli saranno salvi. Andranno a prenderli a casa mentre io sono qui, bloccata su un letto. Invece non è successo niente. E quando sono stata dimessa e sono andata in caserma a formalizzare la denuncia, non mi sono sentita bene». Per un motivo ben preciso: «Ho raccontato tutto. E mi hanno chiesto: “Suo marito quella sera aveva bevuto?”. Ho risposto che non lo sapevo. Non vivevo più con lui da alcune settimane. Hanno proseguito: “Aveva preso droghe?”. Ho risposto che non potevo saperlo. Poi hanno detto: “Se ha reagito così, avrà avuto i cinque minuti”. Avevo la faccia spaccata. Sono rimasta senza parole».I 5 minutiLei aveva invece bisogno «di sapere di essere al sicuro. Non lo ero allora. E non lo sono adesso. Ci stanno togliendo tutto. Anche il processo è stato pesante. Il mio ex non mi ha solo spaccato la faccia. Mi ha strappato l’anima dal corpo. Eppure, più volte il giudice in aula sembrava spazientito. Diceva: “Su, andiamo avanti”. Come per fare in fretta». Oggi vorrebbe solo «riavere la mia vita. A partire dal lavoro, che per colpa del mio ex non ho più. Ho chiesto di essere inserita nella lista dei collocamenti speciali perché ho una lesione permanente all’occhio. La commissione dell’Asl mi ha dato il 20% di invalidità. Ma serve il 46 per entrare. Eppure, io sono una vittima di violenza. Non un’invalida qualunque».L'articolo La storia di Lucia: «90 giorni di ospedale, 21 placche di titanio sul volto e il mio ex è libero» proviene da Open.