L’Euro Sfida il Dollaro? La Verità che Nessuno Vuole Raccontare

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Nel teatro della finanza globale, ogni moneta ha un ruolo cucito addosso. Il dollaro domina. Lingua franca nei mercati, valuta di rifugio nelle crisi, pegno di potenza per chi lo emette. L’euro, nato con ambizioni universali, resta a metà strada tra simbolo tecnico e progetto incompiuto. L’aspirazione a diventare una valuta di riserva globale si ripete nei documenti ufficiali, nei discorsi di Bruxelles, nei report delle banche centrali. La realtà si ostina a raccontare altro.L’euro brilla, ma non buca. Manca di spessore geopolitico, di infrastrutture finanziarie adeguate, di una coerenza fiscale condivisa. Eppure continua a orbitare attorno al sogno di competere con il biglietto verde. Bisogna allora capire perché l’euro come valuta di riserva globale suoni ancora più come un auspicio che come una descrizione.Perché l’euro non conquista le riserve globaliLe cifre parlano un linguaggio che non lascia spazio a retoriche ottimistiche. Oltre il 58% delle riserve valutarie mondiali sono ancora in dollari. L’euro si attesta intorno al 20%, una soglia che non ha saputo superare stabilmente dalla crisi del 2008. Una valuta di riserva ha bisogno di tre pilastri: stabilitàfiducia disponibilità di strumenti finanziari liquidi e sicuriL’euro possiede stabilità. I conti dell’Eurozona, nel complesso, sono equilibrati. L’inflazione è tornata sotto controllo. La Banca Centrale Europea ha dimostrato competenza nel domare turbolenze. Manca però tutto il resto.L’assenza di una rete politica e militare coerente, unita alla carenza di strumenti finanziari denominati in euro, condanna la moneta a un ruolo marginale nel portafoglio delle banche centrali. La valuta di riserva globale, per diventare tale, deve offrire riparo durante le tempeste. L’euro, al contrario, appare spesso fragile proprio nei momenti in cui dovrebbe imporsi.Il tallone d’Achille europeoGli investitori internazionali non si accontentano di tassi bassi e politiche prudenti. Cercano strumenti standardizzati, liquidi, garantiti. I Treasury americani soddisfano perfettamente questo bisogno. Sono emessi in volumi enormi, negoziati ovunque, sostenuti da una banca centrale che può emettere moneta a volontà, e da un sistema fiscale unificato.L’architettura istituzionale dell’euro non prevede un vero bilancio comune. Ogni Stato emette debito per conto proprio. I bund tedeschi sono ricercati, ma insufficienti. Quelli italiani offrono rendimento, ma comportano più rischi. Gli eurobond introdotti durante la pandemia sono stati un’eccezione, non una regola. Senza un’emissione regolare e consistente di titoli europei, la moneta resta orfana di un collaterale solido su cui costruire fiducia globale.Un sistema finanziario internazionale ha bisogno di garanzie. L’euro non può offrirle finché ogni crisi nazionale riapre la questione della fiducia. Una valuta di riserva richiede automatismi. L’euro offre compromessi.Capitali, infrastrutture, abitudiniUn’altra lacuna si nasconde nei meccanismi con cui circolano i capitali. Gli Stati Uniti ospitano il mercato più liquido e sofisticato del mondo. Il sistema legale americano protegge i diritti degli investitori stranieri, gli strumenti derivati sono integrati, le piattaforme di trading garantiscono trasparenza e velocità.Nel Vecchio Continente, la situazione è diversa. I risparmiatori europei continuano a privilegiare i depositi bancari. I fondi pensione restano sottodimensionati. Le imprese si finanziano ancora attraverso il credito bancario, non con l’emissione di titoli. Questa struttura limita la profondità del mercato e ostacola la creazione di strumenti denominati in euro appetibili per il mondo.La Commissione Europea invoca da anni una vera “Unione dei mercati dei capitali”, ma gli ostacoli nazionali restano. Normative differenti, fiscalità divergente, assenza di una lingua comune nei sistemi legali. Finché l’euro non diventa il cuore di un ecosistema finanziario integrato, il sogno di diventare la valuta di riserva globale rimane scollegato dalla realtà.Geopolitica, difesa e fiduciaUna moneta globale riflette una potenza globale. Il dollaro non è solo economia: è flotta, basi militari, trattati bilaterali, intelligence, egemonia culturale. Le riserve detenute da Giappone, Corea del Sud, Arabia Saudita, Brasile, riflettono anche legami strategici, oltre che scelte tecniche.L’euro non può contare su una proiezione di potere simile. La difesa europea resta frammentata, la politica estera incoerente. Nessun Paese del Sud globale percepisce l’Europa come garante di stabilità. Nessuna banca centrale in difficoltà chiede assistenza alla BCE. Lo fa, invece, con la Federal Reserve. Questo accade per una ragione precisa: chi controlla l’ordine mondiale, controlla la fiducia.Christine Lagarde ha più volte affermato che difesa e moneta vanno a braccetto. Dove cresce il potere strategico, aumenta la rilevanza finanziaria. L’euro, oggi, offre affidabilità interna, ma non rappresenta un pilastro per l’ordine globale. L’euro come valuta di riserva: ambizione o illusione?I funzionari europei insistono: l’euro deve emanciparsi, diventare strumento di sovranità, ridurre la dipendenza dal dollaro. Il contesto internazionale sembra favorevole. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina, le sanzioni, la weaponization del dollaro, tutto spinge verso la diversificazione. Eppure, l’euro resta indietro.Nel 2024 la quota di oro nelle riserve globali ha superato il 40%, segnale chiaro che il mondo cerca alternative. Ma tra le valute, il dollaro resta dominante. L’euro non riesce a intercettare la domanda. La sua ambizione di essere la valuta di riserva globale si scontra con un deficit strutturale di credibilità internazionale. Non mancano le qualità. Manca l’infrastruttura.Chi governa l’euro conosce bene i problemi. Rapporti come quello di Draghi li elencano con precisione. Ma tra sapere e agire c’è di mezzo la politica. L’Unione monetaria, senza un’unione fiscale, resta incompleta. E un sistema incompleto non può aspirare alla leadership.Seguimi su YouTube e Telegram: troverai spunti e letture per capire cosa succede nell’economia e nella finanza.ARTICOLI CORRELATI:La Supremazia del Dollaro: Tra Storia e Prospettive FutureDe-dollarizzazione: perché il dollaro non perderà presto il suo status?In che modo il dollaro influenza l’economia globale?I fondamentali per un dollaro forteL'articolo L’Euro Sfida il Dollaro? La Verità che Nessuno Vuole Raccontare proviene da MarcoCasario.com.