L’Italia aderirà all’Alleanza nucleare, nata a febbraio 2023 dalla volontà della Francia di rivoluzionare il mercato europeo dell’energia. Dando la propria impronta. Alla fine, anche l’Italia ne farà ufficialmente parte “in occasione del prossimo Consiglio Energia, previsto per il 16 giugno a Lussemburgo”. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a Pianeta 2030, il festival del ‘Corriere della Sera’ in corso a Milano. Fino ad oggi l’Italia partecipava sì alle riunioni dell’Alleanza europea per il Nucleare, ma come paese osservatore. Ma la discussione sull’entrata o meno dell’Italia in questo gruppo di Paesi guidati dalla Francia è iniziata ormai tempo fa ed è andata di pari passo con un dibattito interno al Paese molto acceso, dovuti anche alla pesante eredità lasciata dall’energia dell’atomo. Nei prossimi giorni il ministro formulerà la dichiarazione di adesione. “Quindi passiamo da osservatori a veri e propri attori, perché c’è una scelta del governo in questa direzione” ha dichiarato.Le tappe di un percorso controverso – Per tutti gli altri Paesi, il momento di svolta è stato quello in cui il nucleare è entrato a pieno titolo nella Tassonomia Verde europea, ossia la classificazione delle attività che, a certe condizioni, possono essere considerate ‘green’ e, quindi, finanziabili. Accadeva agli inizi di febbraio 2023 e, poche settimane dopo, il 29 febbraio, nasceva a Stoccolma l’Alleanza nucleare a guida francese. Ne fanno parte Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia, a cui si sarebbero poi uniti Belgio, Estonia, Svezia, Italia come Stato osservatore e Regno Unito come ospite. Nella primavera del 2023 il governo italiano si tirò indietro, nonostante diverse voci e anticipazioni parlassero di un’imminente entrata dell’Italia. Ma mentre il ministro Pichetto Fratin parlò di “rispetto istituzionale per il referendum del 1987”, la viceministra dell’Ambiente, Vanna Gava criticò le “scellerate scelte del passato”. Quello stesso anno, alla Cop28 di Dubai, 22 Paesi (tra cui i 12 membri dell’Ue già parte dell’Alleanza nucleare) firmarono una dichiarazione di intenti per triplicare l’energie nucleare globalmente entro il 2050.La posizione del governo. A che punto è l’Italia – A sostegno di questa scelta, Pichetto ha ricordato i dati sul consumo di energia: “Oggi consumiamo 310 miliardi di kilowattora e la previsione è che già nel 2040 saremo a 600 miliardi. Da qualche parte, quindi, dobbiamo produrre l’energia se vogliamo rimanere un paese del gruppo di testa nel mondo, un paese ricco e che dà futuro ai nostri figli e nipoti”. Una visione secondo la quale il nucleare dovrebbe diventare “integrativo, non alternativo”. D’altronde, che i piani fossero quelli di aderire all’alleanza non era certo un mistero. A ottobre scorso, per esempio, proprio la viceministra Gava aveva dichiarato: “L’Italia deve aderire. Lavorerò affinché ciò avvenga già dal prossimo incontro dei Paesi aderenti. Il nostro Paese non può rimanere indietro di fronte ad una fonte così strategica per la decarbonizzazione, ma deve rendersi protagonista della transizione energetica e del futuro, offrendo il suo contributo fattivo in termini di ricerca, innovazione e industria del nucleare”. Obiettivo dichiarato: “Avere una prima produzione già nel 2035 grazie agli Smr (Leggi l’approfondimento). Al momento, sul nucleare di nuova generazione è stato presentato in Parlamento un disegno di legge per autorizzare la produzione ed è nata anche Nuclitalia, la società costituita da Enel, Ansaldo Energia e Leonardo e che si occuperà dello studio di tecnologie avanzate e dell’analisi delle opportunità di mercato nel settore.L'articolo L’Italia aderirà all’Alleanza nucleare guidata dalla Francia. Pichetto: “Passiamo da osservatori ad attori” proviene da Il Fatto Quotidiano.