Donald Trump ha detto che gli piacerebbe molto vederlo in manette. “Lo farei se fossi Tom. Penso che sarebbe fantastico”, ha detto il tycoon ai giornalisti tornando a Washington da Camp David, riferendosi a Tom Homan, direttore ad interim della United States Immigration and Customs Enforcement, detto anche lo “zar delle frontiere”, braccio armato dell’amministrazione contro gli immigrati. L’uomo da arrestare è Gavin Newsom, governatore della California. la sua colpa? Essersi pronunciato contro l’invio della Guardia nazionale sulla West Coast per reprimere le proteste contro gli arresti indiscriminati di immigrati ordinati dalla Casa Bianca. “Questo è un giorno che speravo di non vedere mai in America – ha scritto Newsom su X -. Non mi interessa se sei un Democratico o un Repubblicano, questa è una linea che non possiamo oltrepassare come nazione: è un passo inequivocabile verso l’autoritarismo”. E ancora: “Questi sono gli atti di un dittatore, non di un presidente”.Negli ultimi giorni Trump ha ripetutamente messo nel mirino Newsom, definendolo “grossolanamente incompetente” e dicendo che ha fatto “un lavoro pessimo” come governatore dello Stato più popoloso d’America. Il governatore, esponente del Partito democratico, ha tentato di mantenere buoni rapporti con il presidente: è stato il volto della resistenza durante il primo mandato del tycoon, ma si è dimostrato accogliente durante la sua prima visita in California all’inizio del secondo. Fino a lunedì, quando con il Procuratore Generale Rob Bonta ha “intentato una causa contro l’amministrazione Trump per porre fine all’illegale e inutile presa di controllo di un’unità della Guardia nazionale della California, che ha inutilmente aggravato il caos e la violenza nella regione di Los Angeles”., ritagliandosi nei fatti il ruolo di baluardo della democrazia contro la tendenza di Trump a xxxCinquantotto anni, figlio di un giudice di corte d’appello, Newsom è stato sindaco di San Francisco tra il 2004 e il 2011, vice di Jerry Brown alla guida della California, quindi governatore dal 2019. Al timone dello Stato con l’orso sulla bandiera, ha dovuto affrontare diverse emergenze a partire dal Covid: sua la firma su una lunga serie di lockdown che hanno scontentato sia i conservatori che i moderati. Negli ultimi mesi è stata la volta degli incendi che da anni devastano lo Stato e la crisi provocata dall’aumento esponenziale del numero dei senza tetto che vivono in strada a San Francisco e Los Angeles. Spinto dal malcontento degli elettori, il figlio del giudice ha ordinato lo sgombero degli accampamenti, andando di persona ad avviare le demolizioni e demolendo la narrazione che da decenni descrive la West Coast come posto di accoglienza e tolleranza per gli homeless.Dinanzi al vuoto pneumatico dell’offerta politica del Partito democratico, negli ultimi mesi Newsom è sembrato volersi accreditare come futuro candidato per le presidenziali. Un candidato capace di parlare anche a un pubblico conservatore. La volontà è diventata evidente a inizio marzo, quando il governatore ha lanciato il suo nuovo podcast, intitolato This Is Gavin Newsom. Già nel primo episodio Newsom è sembrato desideroso di abbandonare la sua storia di sostegno ai diritti Lgbtq, avvicinarsi a personaggi come Charlie Kirk, tra i volti più noti del mondo politico conservatore e fondatore dell’associazione conservatrice Turning Point USA, concordando con quest’ultimo sulla questione degli atleti transgender. “Penso che sia una questione di equità, sono completamente d’accordo con te su questo”, aveva detto a Kirk, schierato su posizioni trumpiane secondo cui gli sportivi trans non hanno il diritto di partecipare alle competizioni in cui gareggiano le donne.Nello stesso podcast aveva criticato anche la cosiddetta “cancel culture” tanto cara ai democratici di rito “bideniano” e il movimento Black Lives Matter. Il tutto dopo essere diventato il primo democratico a vedere Trump nello Studio Ovale per chiedere assistenza dopo gli incendi che a gennaio avevano devastato Los Angeles. Un riallineamento verso il centro che, secondo i critici, parte da lontano: nel 2023 Newson aveva posto il veto su un disegno di legge che obbligava le scuole superiori pubbliche a fornire gratuitamente preservativi ai propri studenti. Per giustificare la decisione, il governatore aveva citato l’elevato costo economico del provvedimento: “Con il nostro Stato che si trova ad affrontare continui rischi economici e incertezza sulle entrate – aveva scritto nelle motivazioni del veto -, è importante mantenere la disciplina quando si considerano progetti di legge con implicazioni fiscali significative, come questa misura”.L'articolo Newsom, il governatore dem attaccato da Trump che strizza l’occhio ai conservatori tra lotta agli homeless e critiche al Black Live Matters proviene da Il Fatto Quotidiano.