Fine vita, verso proposta unitaria del centrodestra con comitato etico

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Dopo lo stallo registrato nei mesi scorsi qualcosa sembra muoversi sul fronte del fine vita. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, infatti, nel corso della riunione convocata a palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni per discutere del tema, sarebbe emersa l’ipotesi di dar vita a un comitato etico nazionale, i cui componenti vengano nominati attraverso un Dpcm, che abbia voce in capitolo sul coinvolgimento del Servizio sanitario nazionale (Ssn) sui casi di fine vita e sulla necessità di garantire le cure palliative in tutto il territorio nazionale. Al vertice che si è tenuto all’ora di pranzo nella sede del governo assieme a Meloni erano presenti i due vicepremier, e segretari di FI e Lega, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi moderati Maurizio Lupi e anche i ministri della Giustizia, della Famiglia e della Salute, Carlo Nordio, Eugenia Roccella e Orazio Schillaci. Starà adesso alla maggioranza in Parlamento, viene riferito dalle stesse fonti, tradurre le ipotesi di lavoro in un testo base da esaminare nelle commissioni Giustizia e Affari sociali di palazzo Madama. Il comitato ristretto, come annunciato dal presidente della 10/ma commissione del Senato, Francesco Zaffini (FdI), tornerà a riunirsi martedì prossimo, mentre il provvedimento è atteso in Aula il 17 luglio.Tajani: “Legge rispettando consulta. Maggioranza unita”Quella emersa dal vertice di maggioranza, conferma sempre Zaffini, è una “pista da percorrere data al massimo livello a palazzo Chigi e su quella lavoreremo per arrivare in Aula con un testo massimamente condiviso”.La volontà del centrodestra di andare avanti compatti sul dossier è ribadita anche da Tajani. La legge sul fine vita, spiega il ministro degli Esteri dopo il confronto a Chigi, “va fatta rispettando le indicazioni della Consulta. Mi sembra ci sia un intendimento comune. La maggioranza è unita su questo”. “Non esiste il diritto al suicidio e noi siamo per le cure palliative”, sottolinea quindi il leader di FI, ribadendo che “andremo avanti con la proposta unitaria del centrodestra, stanno lavorando gli uffici per affinare le cose”.L’opposizioni dice no a imposizioni del governo su temi eticiA rispedire al mittente l’impostazione immaginata dalla maggioranza sono tuttavia Pd e M5s. “Oggi scopriamo che su un tema che dovrebbe essere lasciato alla libertà di coscienza dei parlamentari vuole mettere le mani il governo: grazie ad un accordo di maggioranza arriverebbe in Senato un testo blindato che non sarà modificato – attacca il presidente dei senatori dem Francesco Boccia -. Siamo di fronte ad una scelta intollerabile, in una logica da Stato apostolico che promuove addirittura un Comitato etico nazionale promosso da Palazzo Chigi. Questa destra ha in mente una sorta di regime teocratico: prima l’idea del premierato, ora la verità spirituale di maggioranza, che vuole controllare in modo autoritario ogni aspetto della vita pubblica e privata. Ma dove siamo arrivati”?”. Sulla stessa linea anche il capogruppo pentastellato Stefano Patuanelli: “Troviamo delle regole comuni per intervenire sul tema perché sentirsele imporre dal governo è inaccettabile. Faremo una battaglia parlamentare perché non possiamo subire nuovamente l’umiliazione del potere esecutivo”.Restano frizioni sul terzo mandato per le regionali nel governoSecondo i partecipanti al vertice, a Chigi non sarebbe invece stato affrontato il discorso delle prossime elezioni regionali con annesso nodo legato al terzo mandato dei governatori. “Non ne abbiamo parlato” ammettono sia Salvini sia Tajani, con quest’ultimo che però ribadisce in modo netto la chiusura di FI: “Noi siamo contrari al terzo mandato, è la nostra posizione, poi siamo pronti a dialogare e ascoltare sempre tutti. Gli altri devono però anche ascoltare le nostre ragioni. Sono incrostazioni di potentati che rischiano di essere dannosi per i cittadini”. Secondo il titolare della Farnesina, peraltro, riaprire adesso il discorso “diventa una cosa piuttosto complicata, non si può fare alla vigilia del voto. E poi lo devi fare per i sindaci…”. Nei giorni scorsi Fratelli d’Italia aveva dato la disponibilità a discutere del tema, mentre chi da sempre spinge per togliere il vincolo dei due mandati è la Lega, con Salvini che tornerà a ribadirlo domani in occasione del Consiglio federale convocato nel primo pomeriggio alla Camera.