“Soldi del ministero per zittire giornalisti”: M5s chiede a Giuli di rispondere in Aula dopo l’inchiesta del Fatto

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Arriva in Parlamento la vicenda svelata dal Fatto del consigliere del Ministero Giuli che per “ammorbidire” i giornalisti più critici verso la sottosegretaria Lucia Borgonzoni e la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia offriva loro compensi per moderare festival finanziati dal Ministero stesso. A portarcela è stato il deputato M5s Gaetano Amato intervenendo nell’aula della Camera dove ha chiesto al ministro un’informativa urgente “a nome di tutte le opposizioni” sul ruolo di Fabio Longo, titolare di un contratto “fantasma” come collaboratore al Dipartimento per le attività culturali e di altri proprio a Cinecittà. “Chiediamo un’informativa urgente del ministro Giuli in quanto settimana scorsa sul Fatto Quotidiano un articolo a firma di Thomas Mackinson chiarisce che fonti del Ministero, soldi del Ministero vengono usati per la compravendita di giornalisti per evitare attacchi ad alcune persone legate al governo. Ora noi ci auguriamo che anche la maggioranza voglia aderire a questa nostra richiesta in quanto la presidente Meloni ci aveva detto che non intende buttare i soldi pubblici per film che nessuno vede. Noi speriamo che la presidente Meloni non lo voglia buttare per comprare i giornalisti”. In seguito alla pubblicazione degli articoli Fabio Longo ha affermato di voler lasciare tutti gli incarichi, al momento però non c’è alcuna comunicazione ufficiale di questo.L'articolo “Soldi del ministero per zittire giornalisti”: M5s chiede a Giuli di rispondere in Aula dopo l’inchiesta del Fatto proviene da Il Fatto Quotidiano.