Il risultato di questo referendum è una svolta: non esercitiamo più la democrazia

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di Fabio SelleriLa fase che va dalle elezioni politiche 2022 al mancato raggiungimento del quorum per il referendum 2025 sul lavoro segna una svolta nella storia del nostro Paese.Il progressivo distacco degli italiani dalla politica è un processo già in atto da decenni, ma oggi possiamo dire di avere raggiunto il punto critico in cui la democrazia è un diritto che non viene più di fatto esercitato. Non esiste più un “governo del popolo”: quello a cui assistiamo è qualcosa di molto diverso. La cinghia di trasmissione fra cittadini ed eletti, il meccanismo di delega che dovrebbe produrre interventi legislativi e amministrativi a tutela degli interessi della comunità, non funziona più.Gli aventi diritto al voto erano circa 50 milioni, pertanto il quorum era approssimativamente di 25 milioni. In Italia i lavoratori dipendenti, al netto degli stranieri non votanti, sono più di 20 milioni. Una vittoria del Sì avrebbe portato in modo diretto e automatico un significativo miglioramento dei loro diritti. Se tutti avessero votato, il loro contributo al raggiungimento del quorum sarebbe stato determinante. Andare a votare Sì sarebbe stato semplicemente ed evidentemente nel loro interesse. Ma non l’hanno fatto. Non tutti, almeno.Il che non sorprende più di tanto, se pensiamo che nel 2022 FdI è stato il partito più votato dai lavoratori dipendenti. Molto significativo il 34% di operai che hanno scelto Meloni, che a sua volta ieri ha invitato a non votare. Ancora più indicativo che i sondaggi diano attualmente un gradimento di FdI intorno al 27%, addirittura superiore al risultato del 2022; questo nonostante la maggior parte degli slogan elettorali della destra siano stati disattesi. Niente chiusura dei porti, niente respingimento dei migranti, niente abolizione delle accise sui carburanti e della legge Fornero sulle pensioni. Sovranismo urlato nei comizi e poi dimenticato nei salotti dei summit internazionali. Occupazione in aumento ma potere di acquisto dei salari a picco. Eppure non si nota nessun segno di stanchezza né di delusione nell’elettorato di destra.Evidentemente quello che si aspettano non è la realizzazione di riforme o di progetti politici, ma qualcosa d’altro. I leader non vengono votati per quello che fanno, ma per quello che sono. Si tratta di un rapporto emotivo che ricorda il legame fra i sudditi britannici e la famiglia reale. Nessuno si aspetta che il re, la regina e i loro familiari facciano qualcosa di concreto per il benessere della comunità. Il loro ruolo è puramente rappresentativo: si mostrano in pubblico, rilasciano dichiarazioni, conducono vite più o meno irreprensibili. Insomma costituiscono un modello, positivo o negativo, col quale milioni di famiglie devono confrontarsi. La possibilità di sognare per qualche minuto, dopo una giornata di lavoro, di essere potenti come loro.E così votare Berlusconi serviva per sentirsi in qualche modo partecipi della sua ricchezza o magari delle sue escort, votare Meloni significa “cantargliela chiara”, anche se non è chiaro cosa e a chi.Per ricostruire il legame che si è spezzato, per reintrodurre sulla scena politica i principi di razionalità e di corrispondenza fra i legittimi interessi dell’elettorato e l’azione dei suoi rappresentanti, servirebbero riforme che restituiscano ai cittadini il senso di appartenenza e la fiducia nelle istituzioni; scuola, informazione, partiti. Ma queste riforme dovrebbero venire da una classe politica che non ha interesse a realizzarle e che non è spronata da un corpo elettorale confuso, intorpidito e apatico. Al momento il circolo vizioso sembra non avere vie d’uscita.Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!L'articolo Il risultato di questo referendum è una svolta: non esercitiamo più la democrazia proviene da Il Fatto Quotidiano.