di Piero Bonito Oliva / Dire * – La Procura generale della Libia ha emesso un ordine formale di comparizione nei confronti di Osama Najim al-Masri, ex alto ufficiale del dispositivo di sicurezza penitenziaria, accusato di reati gravissimi come stupro, tortura, omicidio, trattamenti inumani e detenzione arbitraria, riconducibili a crimini contro l’umanità.La notizia è stata diffusa direttamente dall’Ufficio della Procura generale libica, che ha pubblicato un comunicato su Facebook spiegando di aver avviato un procedimento pubblico sulla base delle norme di giurisdizione nazionale, in parallelo al mandato emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI).al-Masri era già stato interrogato il 28 aprile 2025, quando era stato formalmente informato delle accuse. Le sue dichiarazioni erano state interamente verbalizzate. L’udienza successiva, prevista in questi giorni, è stata rinviata in attesa della risposta a una richiesta di assistenza legale presentata dalla Procura libica alla CPI, per integrare il fascicolo con ulteriori prove fattuali e documentazione a supporto dell’accusa.La Procura ha precisato di aver esaminato gli elementi di reato menzionati nel mandato di arresto della CPI, confrontandoli con i procedimenti già affrontati dalla magistratura libica, per verificarne la corrispondenza. L’obiettivo è stabilire se i fatti contestati rientrino pienamente nelle accuse internazionali e procedere di conseguenza.“La Libia ha emesso un ordine formale di comparizione nei confronti del criminale Osama Najim al-Masri, su cui pende un mandato di cattura della Corte Penale Internazionale. La Libia. Proprio nel giorno in cui si scopre che il governo di Giorgia Meloni, che poteva trattenerlo ma invece l’ha liberato e riaccompagnato comodamente a casa con un volo di Stato, avrebbe mentito in Parlamento perché il Governo sarebbe stato informato poco dopo l’arresto e avrebbe anche chiesto cautela e segretezza, diversamente da quanto affermato da Nordio in aula”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.“Mentire in Parlamento significa mentire al Paese– aggiunge- e mentire al Paese è una pratica che una democrazia non può mettere in atto senza che ci siano delle conseguenze. A questo punto ci aspettiamo che Giorgia Meloni torni alle Camere a chiarire una vicenda che sta fortemente danneggiando la credibilità e la dignità dell’Italia”.“Ogni ora che passa la posizione del ministro Nordio si aggrava sempre di più e non si capisce come possa essere ancora guardasigilli alla luce di quanto continua a emergere sul caso Almasri. Nemmeno nella Repubblica delle banane un ministro resta al suo posto dopo aver liberato e accompagnato con aereo di Stato un torturatore ricercato a livello internazionale, aver ostacolato la CPI, aver mentito al Parlamento, tutto con l’appoggio della presidente Meloni e dell’intero esecutivo. E non è la richiesta della procura libica a squalificare Nordio ma il fatto che abbia mentito alle Camere e al Paese: noi lo avevamo capito subito e lo avevamo denunciato in aula appena sentita la ricostruzione del ministro. Di certo, la richiesta della procura libica aggiunge un tocco di indecenza e di farsa all’operato del governo italiano. Nordio si dimetta e Meloni venga a spiegare perché ha coperto questo schifo”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.“È un governo di bugiardi. Sono stati bugiardi anche per quanto riguarda il caso al-Masri. Abbiamo rimpatriato a un volo di stato uno stupratore di bambini e adesso abbiamo le prove: Nordio deve dimettersi”. Lo dice il presidente del M5s, Giuseppe Conte.* Fonte: agenzia Dire.