Domenica 6 luglio Piazza del Plebiscito a Napoli avrebbe dovuto ospitare il live di una coppia di artisti eccellente: John Legend e Mary J Blige. Due giorno dopo, l’8 luglio, stessa location, stessa città, era previsto il concerto di un’altra star internazionale: 50 Cent. Due eventi – progettati nell’ambito delle celebrazioni del giorno dell’indipendenza americana – dalla stessa organizzazione: una società americana chiamata Dream Loud, il cui amministratore delegato è un italiano residente a New York di nome Marco Bosco. I concerti a Napoli, come ormai noto, sono stati annullati perché – ha dichiarato l’organizzazione – non sono stati venduti abbastanza biglietti. Cosa è successo a NapoliLa motivazione ufficiale ha provocato però dubbi e domande tra gli addetti ai lavori, che nei giorni scorsi hanno iniziato a domandarsi se fosse davvero la mancanza di biglietti la causa della cancellazione last minute di eventi di tale portata internazionale. I primi sospetti che qualcosa non abbia funzionato nell’organizzazione del The 4Ever Show – Official July 4th Celebration – un progetto che la Dream Loud porta avanti da oltre un decennio e che è andato a buon fine solo in un paio di occasioni – cominciano a farsi avanti nei giorni precedenti allo show quando, come scrive Fanpage, «in piazza del Plebiscito non c’è nulla». Inoltre pare ci siano stati grossi buchi riguardo l’iter di organizzazione dei due eventi, se è vero, come scrive ancora Fanpage, che «la documentazione per allestire il palco in piazza del Plebiscito effettivamente è stata trasmessa al Comune, che l’ha esaminata il 24 giugno scorso. Ma fino al 1 luglio scorso l’ente organizzatore non aveva ancora comunicato le date di inizio e fine dell’evento». Non solo secondo Napoli Today l’organizzazione non avrebbe mai pagato l’occupazione della piazza al Comune.L’attacco a Napoli e al monopolio dei “tre amici”Bosco però non ci sta a passare come il responsabile del fallimento e dopo la notizia decide di affidare i suoi pensieri alla pagina Instagram Napoli4ever2025, la stessa dove nelle scorse settimane sono comparsi i video di 50 Cents e Mary J Blige che invitavano i fan a partecipare ai live di Piazza del Plebiscito. Nel post dal titolo «Napoli non è pronta a 50 Cents», Bosco non si limita ad attaccare la città: «C’è qualcosa di profondamente sbagliato nell’industria musicale in Italia – si legge -. È triste ma vero e il problema va ben oltre Napoli. I problemi sono profondi. Come nella maggior parte delle cose, se segui il denaro, la verità diventa più chiara. Al centro del problema ci sono quelli che io chiamo “I 3 amici” – un piccolo gruppo di personaggi estremamente potenti dell’industria musicale italiana. Hanno creato un monopolio che non danneggia solo gli artisti italiani ma esclude la musica internazionale e la diversità creativa. La loro influenza è diventata tossica. Dobbiamo rompere questo monopolio». Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Dream Loud – 4Ever Brand (@4everbrand)Le risposte di 50 Cents e John LegendA complicare la versione di Bosco arrivano però proprio 50 Cents e John Legend, che tramite i propri account Instagram intervengono in prima persona sul pasticcio napoletano. Il primo scrive: «Avrete visto la pubblicità di uno spettacolo a Napoli in cui si sosteneva che io sarei stato uno degli artisti protagonisti. Questi annunci sono stati pubblicati a mia insaputa e senza la mia approvazione. Purtroppo, gli organizzatori dell’evento non hanno rispettato i termini concordati e non possono procedere con lo spettacolo». Ancor più grave quanto dichiarato invece da John Legend che, sempre su Instagram, ci tiene a chiarire: «Il mio team era stato contattato per valutare la possibilità di esibirmi in questo show e speravamo di raggiungere un accordo soddisfacente con l’organizzatore, ma non ci siamo mai riusciti». Le dichiarazioni lasciano dunque intendere che i biglietti di entrambi concerti sarebbero stati messi in vendita senza aver chiuso gli accordi con gli artisti. Ma è possibile? Mimmo D’Alessandro: «Non ho mai sentito parlare di questi organizzatori»Intervistato da La Repubblica, Mimmo D’Alessandro, uno dei più importanti promoter musicali italiani, ja spiegato che quanto accaduto è piuttosto insolito: «Artisti come quelli non si muovono se non mandi prima i soldi. Evidentemente questi organizzatori hanno trovato il modo per farlo», ha affermato, sottolineando che per eventi di questo genere le prevendite vengono aperte con largo anticipo e mai un mese prima, come avvenuto a Napoli. D’Alessandro ha accusato anche l’amministrazione cittadina di non aver fatto le dovute verifiche: «Il Comune ha concesso uno spazio così prestigioso come piazza Plebiscito…Ma nessuno ha avuto dei sospetti?». Anche in questo caso, Marco Bosco ha reagito con un post su Instagram accusando a sua volta D’Alessandro e gli organizzatori italiani di eventi.Il commento del sindaco di NapoliDal canto suo, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi si è trovato costretto a rispondere alle critiche, affermando: «Non è una questione che ho seguito, da quello che mi risulta alla fine l’organizzazione non era riuscita a raggiungere i target che si era prefissa». Mentre Ferdinando Tozzi, delegato del sindaco per la musica e l’audiovisivo, si è difeso così: «Se gli organizzatori hanno conquistato la fiducia di star come 50 Cent e John Legend che motivo c’era di non firmare il contratto? Noi come Comune non organizziamo né produciamo. Le verifiche erano corrette, non si poteva che procedere». Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Dream Loud – 4Ever Brand (@4everbrand)Il primo 4ever a OrvietoLa storia degli show «4ever» – fatta di qualche evento riuscito e di molti concerti mai realizzati – comincia 12 anni fa a Orvieto, la città di Marco Bosco, dove nel 2013, viene lanciato il live dell’Orchestra Italiana del Cinema. L’anno dopo sul palco salgono a cantare Kevin Costner e la bravissima Kacey Musgraves, nonché, in veste ufficiale, l’ex ambasciatore Usa in Italia John R. Phillip. Dopo 3 anni di pausa, la manifestazione torna nel 2017, con protagonista Andrea Bocelli, Usher e l’ex Amici Sergio Sylvestre. Poi qualcosa si rompe, Marco Bosco annulla l’edizione 2018, scrivendo in una nota: «Non ci sono le condizioni per portare un’altra volta un tale investimento senza nessun vero supporto amministrativo della città stessa». E annuncia di puntare a spostare l’evento a Firenze e Taormina.I precedenti di Firenze, Taormina e RomaLa collaborazione con Firenze parte molto bene. Addirittura la Dream Loud chiude un accordo per un anno per diventare back-sponsor della Fiorentina. Nel 2018 la maglia viola viene sponsorizzata a Times Square, mentre Bosco si mette in testa di rilanciare il brand del capoluogo toscano negli Stati Uniti, portando Federico Chiesa ai Grammy. Per il concerto a Firenze vengono annunciati Mariah Carey e John Legend, ma le prevendite sono un disastro e il live è annullato. Bosco a quel punto cambia atteggiamento verso il capoluogo toscano: Al Corriere Fiorentino parla di «boicottaggio, intimidazioni e minacce», dicendo che «hanno trasformato una cosa bella in uno schifo». Va meglio a Taormina nel 2019, dove si esibisce finalmente John Legend. Ma poi nel 2024 un altro tonfo: a Roma, Auditorium Parco della Musica, viene annunciata l’esibizione di Tyga ma, come confermato a Open, il concerto viene annullato perché «non si vendeva un biglietto».Tutti i dubbi sulla Dream LoudLa società italiana Dream Loud è stata cancellata nel 2018 e non ha mai depositato un bilancio, mentre risulta una società londinese con lo stesso nome collegata ad alcuni dei profili social sponsorizzati da Bosco. Ancora attivo è il sito ufficiale dell’evento 4everbrand.com dove si legge: «La proprietà e la piattaforma del marchio 4Ever consistono in una serie di concerti dal vivo (“4Ever Shows”) ispirati ai principali valori espressi nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti del 1776, con eventi organizzati ogni anno nelle città strategiche di 4Ever in tutto il mondo, che si svolgono in concomitanza con il 4 luglio, Giorno dell’Indipendenza». In realtà sul sito non vi è traccia di eventi organizzati fuori dai confini italiani. Nella sezione «Shows» infatti troviamo solo quattro sezioni che riportano ai quatto precedenti eventi «4ever» in Italia: Orvieto, Taormina, Firenze e Roma. Stando a quanto riportato dal sito Dream Loud Entertainment la società fornirebbe diversi servizi: Intellectual Property, Performing Arts Physical Production, Public Relations, Marketing / Outdoor, ma nessuna viene documentata. L’unica sezione che apre un link è quella relativa al servizio Artist Bookings, una lista che conta i seguenti nomi: Andrea Bocelli, Usher, John Legend, Kevin Cosner (scritto proprio così), Kacey Musgraves, 50 Cent, Alicia Keys, Rihanna, Bruno Mars, Drake e Ben Harper. In cima alla lista la dicitura, abbastanza inequivocabile: «For booking inquiries, contact Marco Bosco». A completare l’offerta c’è perfino un profumo inventato da Bosco e chiamato inequivocabilmente Liberum Arbitrium. L'articolo Gli eventi fantasma, le accuse di 50 Cent e John Legend, i biglietti non venduti: cosa c’è dietro il mistero dei concerti saltati a Napoli proviene da Open.