Svegliarsi sudati e spaventati per un incubo può sembrare solo un brutto risveglio. Ma la scienza ora suggerisce che gli incubi frequenti non sono solo un problema psicologico: potrebbero essere un indicatore di un invecchiamento biologico accelerato e di un maggior rischio di morte prematura.Un gruppo di ricercatori ha analizzato dati clinici e genetici di migliaia di persone per comprendere l’impatto dei disturbi del sonno sulla salute. È emerso che coloro che soffrono di incubi ricorrenti mostrano marcatori biologici compatibili con un’età cellulare più avanzata rispetto a quella anagrafica.Incubi notturni e morte precoce: cosa ci dice la ricerca sull’età biologicaL’età biologica è una misura della salute delle nostre cellule e dei nostri tessuti, spesso influenzata da stress, stile di vita, malattie e fattori genetici. Quando l’età biologica supera quella cronologica, aumenta il rischio di patologie cardiovascolari, neurodegenerative e perfino la mortalità precoce.Gli scienziati ipotizzano che gli incubi siano il sintomo visibile di un’attivazione cronica del sistema nervoso, simile a quella causata da stress, ansia o traumi non elaborati. Questa iperattività notturna potrebbe influenzare negativamente il sistema immunitario, aumentare l’infiammazione e favorire il deterioramento cellulare.Durante il sonno profondo, l’organismo si ripara e rinnova: il sistema immunitario si rafforza, le cellule si rigenerano, il cervello “ripulisce” le tossine. Gli incubi, disturbando il ciclo del sonno e riducendo la qualità del riposo, possono impedire questi processi cruciali, con effetti a lungo termine sulla salute.Vivere periodi di forte stress lavorativo o relazionale può sviluppare episodi ricorrentiLe persone che soffrono di disturbi post-traumatici, depressione o ansia tendono a essere più soggette agli incubi. Ma anche chi vive periodi di forte stress lavorativo o relazionale può sviluppare episodi ricorrenti. Riconoscere e trattare questi segnali in tempo è fondamentale per la prevenzione.Affrontare gli incubi non significa solo “dormire meglio”, ma intervenire sulla salute mentale, sullo stress e sulle abitudini quotidiane. Terapie cognitive, tecniche di rilassamento, igiene del sonno e supporto psicologico possono contribuire a ridurre la frequenza degli incubi e, forse, rallentare l’invecchiamento biologico.Gli incubi non sono più da considerare semplici fantasie notturne disturbanti, ma segnali da non sottovalutare. Prendersi cura del proprio riposo diventa, alla luce di queste scoperte, una strategia fondamentale per vivere più a lungo, in salute e in equilibrio tra mente e corpo.Foto di ALEXANDRE LALLEMAND su UnsplashLeggi l'articolo completo su: Incubi e invecchiamento accelerato: il legame sorprendente tra sonno disturbato e salute biologica - Articolo originale di: Focustech.it