Alfredo Mantovano, sottosegretario con delega ai Servizi segreti, ieri ha comunicato al Copasir che non sono stati gli 007 italiani a spiare con il software della società israeliana Paragon i giornalisti Ciro Pellegrino, Roberto D’Agostino e l’olandese Eva Vlaardingerbroek. Succede di nuovo, dunque, che il governo escluda un coinvolgimento dell’intelligence come già aveva fatto per il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato.Diversa la situazione degli attivisti, pure finiti tra gli spiati, come il fondatore della Ong Mediterranea Luca Casarini e Giuseppe Caccia: è ormai assodato che le intercettazioni nei loro confronti siano state opera degli 007 italiani. Tutto autorizzato, come disposto dalla legge, dalla Procura generale della Corte di appello di Roma.Resta invece il mistero dei cronisti. Alla lista dei presunti spiati, oltre Cancellato e Pellegrino di Fanpage.it, si sono aggiunti nelle scorse settimane anche Roberto D’Agostino, fondatore di Dagospia, sito molto letto nelle stanze del potere, e Eva Vlaardingerbroek, blogger olandese, classe 1996, definita da Jacobin “la corrispondente del Maga (il movimento di Donald Trump, ndr) in Europa”. Anche loro, nei mesi scorsi, hanno ricevuto un alert sul proprio telefono. A differenza di altri giornalisti, il cellulare di D’Agostino, come anche quello di Vlaardingerbroek, non è stato analizzato dagli esperti di Citizen Lab (Università di Toronto), che ad esempio per Ciro Pellegrino hanno rilevato invece la presenza del virus-spia. Intanto su questi casi sono in corso gli accertamenti tecnici sui dispositivi della Procura di Roma che sta indagando, contro ignoti, per accesso abusivo a sistema informatico e quanto previsto all’articolo 617 del codice penale su reati informatici, interruzione o impedimento illecito di comunicazioni o conversazioni telefoniche e installazioni abusiva di apparecchiature per intercettare.La risposta del sottosegretario Mantovano però non porta a conclusione gli approfondimenti del Copasir, il comitato parlamentare che si occupa di controllare l’operato dei Servizi segreti. Domande sul caso Paragon verranno poste nel corso delle future audizioni, magari già fissate per altre ragioni, dei vertici dei Servizi segreti o di esponenti del Governo.L'articolo Caso Paragon, la risposta di Mantovano al Copasir: “Non sono stati gli 007 italiani a spiare D’Agostino e Pellegrino” proviene da Il Fatto Quotidiano.