“Si metta il colbacco”, “Prende le informazioni da Hamas”. Il sindaco che ha bloccato i farmaci israeliani a Sesto Fiorentino sotto attacco su La7

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Insulti, interruzioni, accuse pesanti e sfottò assortiti. È questo il desolante bilancio dell’ospitata di Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino ed esponente di Sinistra Italiana, durante una recente puntata del talk show L’Aria che tira (La7). Al centro della bufera, l’iniziativa adottata dal suo Comune: sospendere la vendita, nelle farmacie comunali, di prodotti farmaceutici e cosmetici realizzati da aziende israeliane, in primis la multinazionale Teva, come forma di pressione contro l’operato del governo israeliano a Gaza.Si tratta della prima presa di posizione istituzionale di questo tipo in Italia. Ma, più che suscitare un dibattito informato, la proposta è diventata il pretesto per un vero e proprio agguato mediatico.In collegamento con lo studio, Falchi ha provato invano a spiegare le motivazioni della sua scelta. Ma ogni tentativo di argomentazione è stato travolto da un fuoco incrociato fatto di sarcasmo, delegittimazioni e continue interruzioni. Ad accanirsi contro di lui, tre ospiti in studio: la giornalista del Corriere della Sera Maria Teresa Meli, la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli e la scrittrice Mirella Serri. A peggiorare la situazione, la conduzione vacillante di Francesco Magnani, in visibile difficoltà nel mantenere un tono equilibrato e rispettoso nelle sue ospiti.“Il boicottaggio è una forma di pressione economica non violenta, necessaria per spingere Israele a fermare il genocidio a Gaza“, ha esordito il sindaco. Ma la frase ha scatenato immediatamente la reazione piccata di Meli: “Ma boicottare cosa? Una delle più grandi aziende farmaceutiche al mondo? È una sciocchezza”. A darle man forte, Ronzulli (“Ma poi boicottare cosa significa?”) e Serri (“Perché solo Israele e non tutti gli altri?”).Nonostante l’atmosfera ostile, Falchi ha cercato di argomentare: “L’Unione Europea e il nostro governo sono rimasti silenti e complici di fronte al genocidio in atto, ai bombardamenti su civili inermi, alla richiesta di arresto internazionale contro i vertici israeliani. Davanti a tutto questo, servono azioni concrete e pacifiche di pressione“.Ma Meli ha alzato la voce: “Voglio sapere se avete fatto lo stesso con la Russia!“. In collegamento, Alan Friedman ha applaudito la collega con un convintissimo “Brava!”, mentre il conduttore provava blandamente a placare il caos.Falchi, ottenuto finalmente un momento di parola, ha precisato: “Nei confronti della Russia sono state applicate sanzioni ufficiali da parte dell’Ue. Verso Israele, che pure viola sistematicamente il diritto internazionale, non c’è stata alcuna iniziativa equivalente“.Una constatazione che ha innescato nuove urla: “Devo sentire lui che paragona le sanzioni alla Russia con il boicottaggio di Israele? Anche no!“, ha tuonato Meli.Il sindaco ha provato a riportare il discorso su un piano razionale: “Il punto su cui evidentemente non siamo d’accordo è il ritenere legittimo l’utilizzo di sanzioni economiche come strumento di pressione. Davanti ai bambini uccisi nei bombardamenti, davanti agli spari sulle persone in fila per gli aiuti, vogliamo davvero continuare a discutere se sia opportuno boicottare una marca di farmaci o no? Quando i nostri figli ci chiederanno cosa abbiamo fatto, cosa risponderemo?”.Ma l’aggressività non ha accennato a diminuire. “Lei è alleato col M5s che chiede il gas dalla Russia — ha sbottato Meli — e ha ancora il coraggio di rompere le scatole su Israele? Ma si rende conto?”.Il sindaco, visibilmente infastidito, ha replicato: “Ma come si permette?”.A rincarare la dose, Ronzulli ha ironizzato: “Falchi si è fatto un super-spottone di marketing, visto che ne parliamo tutti. Obiettivo raggiunto”.Non è mancata, infine, l’immancabile accusa di filoputinismo, lanciata dal condirettore di Libero Pietro Senaldi con il plauso di Serri.Falchi ha liquidato la provocazione con fermezza: “Una sciocchezza, esattamente come l’accusa di antisemitismo. Le sanzioni alla Russia sono un dato di fatto. Ma su Israele regna l’omertà internazionale”.Poi, l’affondo più velenoso: “Lei prende le informazioni da Hamas!”, ha urlato Meli tra le risatine generali.“Stiamo parlando della Corte Penale Internazionale, non di Hamas”, ha ribattuto il sindaco.Ma la giornalista ha insistito: “No, il problema è che Hamas è la vostra fonte di informazione”.A chiudere il deprimente show un colpo basso di Ronzulli: “Ma chi è questo? Pensasse piuttosto alle strade di Sesto Fiorentino”.E, mentre il conduttore chiedeva quale dovrebbe essere la posizione dell’alleanza M5S–Pd–Avs, Serri ha chiuso in tono derisorio: “Dovrebbero mettersi il colbacco”.Il sindaco Falchi, con grande lucidità, ha poi affidato a Instagram il suo commento, pubblicando un video della trasmissione con una frase secca ma eloquente: “Quando vedo queste reazioni, sono sempre più convinto di essere nel giusto.”L'articolo “Si metta il colbacco”, “Prende le informazioni da Hamas”. Il sindaco che ha bloccato i farmaci israeliani a Sesto Fiorentino sotto attacco su La7 proviene da Il Fatto Quotidiano.