di Guido Keller – “I Brics e i paesi che si allineeranno ai Brics nelle politiche anti americane avranno un aumento dei dazi del 10%”. E’ quanto ha affermato oggi il presidente Usa Donald Trump nella giornata di inaugurazione della nuova pioggia di dazi, e in particolare dalla Cina, che con gli altri membri dell’organizzazione partecipa al vertice di Rio de Janeiro, è stata espressa preoccupazione per “l’iniziativa unilaterale”, anche perché il capitolo con Pechino sembrava chiuso ormai da settimane. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha ribadito che “I Brics non cercano alcun tipo di confronto”, dal momento che “le guerre commerciali e tariffarie non hanno vincitori e il protezionismo non porta a vie d’uscita”. I Brics, ovvero Brasile, Sudafrica, Russia, Cina, India, Vietnam, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Iran e Indonesia, rappresentano il 40% della produzione globale e oltre la metà della popolazione del pianeta.Sono in totale 12 le lettere spedite dall’amministrazione Usa con i nuovi pacchetti di dazi che entreranno in vigore dal 1 agosto, mentre altre sei partiranno domani. Lo scalino temporale serve a Trump per dare “48 ore di tempo” per trovare accordi commerciali, e dalla Commissione europea è stata mostrata una certa tranquillità, con il l portavoce della Commissione Stefan de Keersmaecker che ha affermato: “Non commenteremo gli scambi con l’amministrazione degli Stati Uniti in questo momento, siamo in fase di trattativa. Stiamo lavorando per la deadline del 9 luglio e per ottenere il miglior accordo possibile”. La presidente Ursula von der Leyen si è sentita domenica al telefono con Trump, uno scambio di vedute definito “buono” da Bruxelles. L’Unione Europea è il primo partner commerciale degli Usa, a fronte di beni esportati oltreoceano per oltre 500 miliardi l’anno e importati per oltre 300.