«No, la commissione non poteva bocciarlo». Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi (Anp) di Roma, è netto nel commentare il caso ormai noto di Gianmaria, lo studente padovano 19enne che si è presentato alla prova orale della maturità dicendo: «Signori, grazie di tutto, ma io questo colloquio di maturità non lo voglio sostenere. Arrivederci». Eppure è stato promosso perché il credito scolastico lo permetteva matematicamente. «La maturità si basa su quattro elementi: il credito scolastico del triennio (fino a 40 punti), la prima e la seconda prova scritta (20 punti ciascuna) e il colloquio orale (altri 20 punti). Se Gianmaria è stato promosso è perché ha raggiunto almeno 60 punti complessivi, anche senza l’orale. Probabilmente è andato anche male agli scritti perché se avesse fatto prove eccellenti avrebbe avuto 80», dichiara Rusconi al Messaggero. Perché lo studente di Padova ha messo in piedi quella protestaMa cosa ha spinto uno studente a un gesto così clamoroso? Per Rusconi la risposta va cercata nel desiderio di apparire: «Dal punto di vista formativo è una pseudo-protesta bizzarra, motivata soprattutto dalla voglia di finire sui media. Evidentemente a molti giovani non basta TikTok, non basta Facebook (che ormai hanno abbandonato). Cercano delle forme per mettersi in evidenza», prosegue il presidente dell’Anp a colloquio con Alessandro Rosi. Ma Rusconi coglie l’occasione per lanciare un allarme più ampio: «Manca ascolto. Molto spesso ricorrono a questi episodi che colpiscono l’opinione pubblica proprio per il desiderio di comparire». Ciononostante, Rusconi è convinto che l’esame di Maturità vada ripensato: «Sarei per un esame sempre più tecnologico, cioè i ragazzi dovrebbero arrivare all’esame di maturità con facendo un vero e proprio report almeno del triennio finale».Il ragazzo di Padova e l’attacco al sistema dei votiIl ragazzo in questione ha già chiarito che la sua è stata una decisione consapevole. «I voti da alcuni alunni vengono vissuti malissimo. In classe c’è molta competizione. Ho cominciato a rifletterci vedendo le reazioni di alcuni compagni: come vivevano la cosa, senza capire che cosa significasse davvero un voto», ha dichiarato. «Erano estremamente attaccati al risultato, diventando addirittura cattivi. Forse è il carattere, i professori, le pressioni della famiglia», ha concluso. L'articolo Passa la Maturità dopo l’orale rifiutato, il preside Rusconi e i dubbi sullo studente: «Protesta bizzarra: vi dico io perché l’ha fatta» proviene da Open.