AGI - I mondiali di calcio del 2026 in programma tra Stati Uniti, Messico e Canada saranno "i più inquinanti e dannosi di sempre per i cambiamenti climatici". Lo sostiene una nuova ricerca del gruppo di scienziati ambientalisti Scientists for Global Responsibility (SGR) che ha calcolato l'impatto sulle emissioni di gas serra del torneo che è stato allargato da 32 a 48 nazionali, passando da 54 a 104 partite e, per la prima volta, si disputa in tre Paesi.Con "gli spostamenti in aereo e il significativo aumento nel numero di partite", la Coppa del mondo in programma dall'11 giugno al 19 luglio arriverà a causare "l’equivalente di più di nove milioni di tonnellate di monossido di carbonio". Il dato rappresenta la stima delle emissioni di gas serra, compresi metano o protossido di azoto, in una quantità di CO2 che avrebbe lo stesso effetto sul riscaldamento globale.Il confronto con i mondiali in Qatar 2022Per fare un confronto, si stima che i mondiali in Qatar del 2022 abbiano 'prodotto' emissioni per 5,25 milioni di tonnellate di CO2. Il rapporto spiega che l'inquinamento stimato per i mondiali 2026 è equiparabile "a quello che produrrebbero 6,5 milioni di auto che venissero guidate per un intero anno".Il rapporto è stato condotto in collaborazione con l'Environmental Defence Fund e lo Sport for Climate Action Network. Al momento della presentazione della candidatura, Usa, Canada e Messico avevano stimato un impatto di 3,6 milioni di tonnellate di CO2, ma all'epoca si prevedeva che sarebbero state giocate solo 80 partite.I mondiali 2026 non hanno richiesto la costruzione di nuovi stadi, e questo è sicuramente un beneficio per l'ambiente. La FIFA si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra causate dalle competizioni calcistiche con l'obiettivo di arrivare ad azzerarle entro il 2040.Quanto inquina ogni anno il calcio mondiale?Da un altro recente studio del New Weather Institute, denominato Dirty Tackle, è emerso che il calcio mondiale inquina tra i 64 e i 66 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, quanto l'intera Austria. In pratica, l'equivalente delle emissioni derivanti dalla combustione di 150 milioni di barili di petrolio. Lo studio teneva conto, tra l'altro, dei mondiali allargati, del Mondiale per Club negli Usa, della nuova formula della Champions League con più partite e di elementi come l'influenza di sponsor 'inquinanti' sullo stile di vita dei tifosi.