Sui social con braccia e viso insanguinati, Fabrizio Corona condannato a risarcire oltre 40mila euro alla giudice Corti: «Minacce per attirare follower»

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Il sangue gocciolava dalle braccia e gli macchiava il volto, mentre Fabrizio Corona – guardando fisso la telecamera del suo cellulare in un post su Instagram – si scagliava contro la magistrata Marina Corti: «Lo vedete il sangue, eccolo, guardalo dottoressa Corti, guardalo il sangue che sprizza». Per queste invettive, che hanno esposto la presidente del Tribunale di sorveglianza di Milano a una «gogna mediatica», l’ex re dei paparazzi è stato condannato a versare 36mila euro di multa e altri 7.700 per spese e compensi. Secondo il giudice, infatti, avrebbe diffamato e minacciato la magistrata con «gesti plateali» con il solo obiettivo di «guadagnare follower», come lui stesso ha ammesso, scrive il Corriere della Sera.Il sangue in video e le minacce: «Sono pronto a togliermi la vita, avete creato un mostro»Era l’11 marzo 2021 quando Marina Corti aveva revocato la detenzione domiciliare a Fabrizio Corona, ottenuta per curarsi da alcuni disturbi psichiatrici, perché aveva violato alcune prescrizioni. Pochi minuti prima che gli agenti della polizia giudiziaria lo ammanettassero nuovamente, l’ex re dei paparazzi aveva pubblicato sui social media un video in cui – dopo essersi procurato dei tagli sulle braccia – mostrava le ferite e il volto insanguinato dallo stesso sangue. Immagini dure di protesta contro la decisione della magistrata, che erano state accompagnate da una invettiva: «Guardalo dottoressa Corti, guardalo il sangue che sprizza. Non hai idea di quello che farò dentro quel carcere», minacciava in una story di Instagram prontamente rimossa dalla piattaforma. «Questo è solo l’inizio. Sono pronto a togliermi la vita, avete creato un mostro», gridava. Dopo essere stato arrestato, aveva sfondato con un pugno il vetro dell’autoambulanza che doveva portarlo per le cure necessarie all’ospedale Niguarda. Il provvedimento annullato e i nuovi attacchi di CoronaEra stato lo stesso Tribunale di sorveglianza, confermato qualche mese dopo dalla Corte di Cassazione, ad annullare il provvedimento della magistrata Conti giudicandolo «difettoso» in motivazione. Lo stesso Corona l’aveva nuovamente attaccata accusandola di aver «scritto il falso su atti di giustizia». Come ha sottolienato il giudice di Brescia, competente per i casi che riguardano il tribunale di Milano, che nella sostanza Corona avesse ragione non ha però alcun impatto sui reati commessi a danno di Marina Conti. La sentenza del giudice: «Corona diffamava per attirare follower»Secondo il giudice Alfredo De Leonardis, le accuse di falso sono «gravissime e non supportate da alcun elemento di prova». Conti sarebbe stata infatti descritta come «un magistrato che non esercita le proprie funzioni con imparzialità, indipendenza e diligenza», anzi con la volontà di accanirsi contro lo stesso Corona e «abusare delle sue funzioni per finalità persecutorie». Nulla c’entra dunque il diritto di espressione, critica e cronaca invocato a gran voce dallo stesso Fabrizio Corona. Si tratta invece di «invettive, minacce, accuse e allusioni» con il preciso scopo – come ha ammesso lo stesso ex paparazzo – di «attirare l’attenzione dei follower» nella «piena consapevolezza» di diffamare. Per questo, oltre alla multa salatissima, Corona dovrà far pubblicare la sentenza a proprie spese sui siti di quattro quotidiani.L'articolo Sui social con braccia e viso insanguinati, Fabrizio Corona condannato a risarcire oltre 40mila euro alla giudice Corti: «Minacce per attirare follower» proviene da Open.