di Shorsh Surme –I membri del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) hanno iniziato a deporre le armi in una cerimonia nel Kurdistan Iracheno, due mesi dopo che i combattenti curdi hanno dichiarato la fine del loro conflitto armato, durato quattro decenni, contro lo Stato turco.La cerimonia del disarmo segna una svolta nella transizione del PKK dall’insurrezione armata all’azione politica democratica, nell’ambito di sforzi più ampi per porre fine a uno dei conflitti più lunghi della regione, che ha causato più di 40mila morti dal 1984.Il partito, fondato da Abdullah Ocalan alla fine degli anni ’70, ha annunciato il 12 maggio il suo scioglimento e la deposizione delle armi, ponendo fine a un conflitto che da tempo aveva teso i rapporti tra le autorità turche, la minoranza curda e i paesi limitrofi.Questa decisione è stata presa in risposta a un appello lanciato da Ocalan dalla prigione sull’isola di Imrali, al largo di Istanbul, il 27 febbraio. Il 1 marzo il partito, che Ankara e i suoi alleati occidentali classificano come organizzazione “terroristica”, ha dichiarato il cessate-il-fuoco.La cerimonia di deposizione delle armi si è scolta in una località nei pressi della città di Sulaymaniyah, nel nord-est dell’Iraq, nella regione del Kurdistan.Negli ultimi dieci anni la maggior parte dei combattenti del partito si è rifugiata nelle zone montuose dell’Iraq settentrionale, dove la Turchia ha mantenuto basi militari per 25 anni e conduce regolarmente operazioni terrestri e aeree.Sebbene i dettagli della cerimonia siano ancora limitati, un funzionario del partito ha dichiarato all’AFP all’inizio di luglio che circa 30 combattenti avrebbero distrutto le loro armi e poi sarebbero tornati sulle montagne.Il funzionario, che ha chiesto di mantenere l’anonimato, ha spiegato: “Come dimostrazione di buona volontà, alcuni combattenti del PKK che hanno preso parte ai combattimenti contro le forze turche negli ultimi anni hanno spezzato o bruciato le loro armi nel corso di una cerimonia speciale”.Questo passo rappresenta una pietra miliare importante nei negoziati indiretti in corso da ottobre tra Ocalan e Ankara, sotto l’egida del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il Partito per l’Uguaglianza dei Popoli e la Democrazia (HDP), terza fazione politica della Turchia, ha svolto un ruolo chiave nella mediazione tra Ankara e Ocalan, condannato all’ergastolo dal 1999.Alla cerimonia di oggi hanno preso parte diversi rappresentanti del partito arrivati a Sulaymaniyah ieri, insieme ad alcuni giornalisti.In un videoclip datato 19 giugno ma trasmesso mercoledì, Ocalan ha affermato che “Come parte dell’adempimento delle promesse fatte, dovrebbe essere istituito un meccanismo per la deposizione delle armi che contribuirà al progresso del processo, alla fine volontaria della lotta armata e alla transizione verso la fase legale e la politica democratica”.Il leader curdo 76enne ha aggiunto che “Per quanto riguarda la deposizione delle armi, saranno individuati metodi appropriati e saranno adottate misure pratiche e rapide”.Da parte sua Erdogan ha dichiarato ai giornalisti, al suo ritorno da un vertice economico in Azerbaigian, che gli sforzi di pace con i curdi “accelereranno leggermente quando l’organizzazione terroristica inizierà ad attuare la sua decisione di deporre le armi”.In un’altra dichiarazione rilasciata mercoledì ai membri del suo partito al governo, ha affermato che “Stiamo entrando in una nuova fase in cui riceveremo notizie positive nei prossimi giorni”, aggiungendo che “Ci auguriamo che questa operazione si concluda con successo il prima possibile, senza incidenti o tentativi di sabotaggio”.Una fonte della sicurezza irachena ha dichiarato all’AFP che il processo di disarmo “dovrebbe concludersi nel 2026, con la formazione di un nuovo partito politico in Turchia”.I curdi in Turchia sperano che la decisione del partito apra la strada a un accordo politico con Ankara, aprendo la porta a una rinnovata apertura verso questa minoranza, che costituisce circa il 20% degli 85 milioni di abitanti del Paese.