Padova, si presenta all’orale con la sufficienza e rinuncia al colloquio: “La maturità è una formalità inutile”

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Alle prove scritte della maturità aveva ottenuto 62 punti, già sopra la soglia del 60 che gli garantiva la promozione. Così Gianmaria Favaretto, 19enne studente del liceo scientifico Fermi di Padova, ha messo in scena una ribellione clamorosa: entrato in aula per l’esame orale, ha firmato il registro, salutato i professori e annunciato di non voler sostenere il colloquio. Un gesto pensato come protesta contro il meccanismo di valutazione degli studenti, come ha spiegato lui stesso in un’intervista al quotidiano locale il Mattino: “L’esame di maturità per me è una sciocchezza, non rispecchia la reale capacità dei ragazzi, figuriamoci la loro maturità”, ha detto, spiegando di aver raggiunto il “limite di sopportazione” nei confronti di un sistema che percepisce come ingiusto.Il giovane precisa di aver maturato la decisione nel corso dell’intero ultimo anno di liceo: l’esame, sostiene, è “un’inutile formalità per assegnare un punteggio a una persona, come se quel numero bastasse a qualificarne il valore. Non penso che sia il voto della maturità a qualificare le singole persone. Tutti dicono che è soltanto un numero, ma la concezione esterna è differente, e a me non piace”, afferma. Il rifiuto di sostenere l’esame orale, racconta, ha spiazzato i professori: “La presidente è stata rigida, mi ha detto che insultavo il lavoro dei docenti che avevano corretto i miei scritti”, racconta nell’intervista. Dopo un dialogo con i docenti interni, la situazione si è risolta con un compromesso: Favaretto ha risposto ad alcune domande sul programma e ha ottenuto tre punti aggiuntivi, chiudendo l’esame con 65 punti su 100.L'articolo Padova, si presenta all’orale con la sufficienza e rinuncia al colloquio: “La maturità è una formalità inutile” proviene da Il Fatto Quotidiano.