Genova, costretta a bere e violentata in una tenda sulla spiaggia. La denuncia di una 25enne: «Sono fuggita mentre dormivano». Due ricercati

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L’avrebbero costretta a bere, poi l’avrebbero immobilizzata e violentata in una tenda sulla spiaggia. È successo a una donna di 25 anni che ha denunciato l’accaduto al pronto soccorso dell’ospedale Galliera di Genova, come riporta il Secolo XIX. I fatti risalirebbero alla notte tra sabato 28 e domenica 29 giugno. «Mi hanno portato lì con l’inganno, poi mi hanno offerto da bere e dopo pochi minuti mi hanno aggredita», ha detto agli inquirenti la donna, che sarebbe stata portata da due uomini conosciuti la sera stessa all’interno di una tenda sulla spiaggia della Foce, quartiere residenziale della città di Genova.La violenza in una tenda sulla spiaggia La donna si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale Galliera con addosso segni di una possibile violenza, graffi e lividi sulle braccia e sulle gambe, sebbene fosse trascorsa quasi una settimana dall’accaduto. Nonostante una lieve disabilità cognitiva (la giovane è seguita da specialisti di un centro di salute mentale della zona) e lo stato di shock in cui si trovava, è riuscita a fornire alla polizia, intervenuta a seguito della segnalazione dei medici, diversi dettagli sull’accaduto.La giovane costretta all’abuso di alcolGli esami del sangue a cui la giovane è stata sottoposta avrebbero escluso che le fossero state somministrate delle droghe. Tuttavia, sembrerebbe che i due uomini l’avessero fatta ubriacare. La donna, una volta riacquistati i sensi, avrebbe provato a chiedere aiuto, ma le sue urla non sono state sentite da nessuno. In base a quanto riferito, sarebbe riuscita ad allontanarsi dalla tenda solo quando gli aguzzini si sono addormentati. Il motivo per cui la ragazza ha aspettato una settimana per recarsi in ospedale è che non voleva dire a nessuno quello che le era capitato. Ha cambiato idea una volta trascorsi alcuni giorni, temendo per la propria salute.La fuga dei due uomini e la conferma di un testimoneSulla spiaggia della Foce non è stata trovata la tenda dove si sarebbe consumato il delitto. Probabilmente temendo di essere denunciati, i due uomini si sarebbero allontanati subito dopo il fatto. Tuttavia, un testimone ha confermato la loro presenza in quel punto del litorale proprio nei giorni in cui sarebbe avvenuto lo stupro. Per arrivare a un’identificazione dei soggetti, gli inquirenti starebbero analizzando anche le immagini della videosorveglianza. Nei filmati, infatti, potrebbe esserci anche l’incontro tra la vittima e gli aguzzini. Da quanto riferito della venticinquenne, sarebbe avvenuto all’inizio di corso Italia, davanti a un locale. Lei aveva appena salutato un’amica e stava andando a prendere l’autobus, quando uno dei due con una scusa l’ha avvicinata, e le ha offerto da bere. Il secondo, li avrebbe raggiunti dopo il primo drink, proponendo di terminare la serata sulla spiaggia perché le consumazioni del bar erano troppo costose. La ragazza inizialmente aveva detto di no, per paura di non trovare più un mezzo pubblico per tornare a casa, dove l’aspettavano i genitori. Le insistenze dei due, però, l’avevano convinta a seguirli.L’identikit dei due uominiLa ragazza, secondo quanto riferito alla polizia, sarebbe rimasta circa un’ora all’interno della tenda, immobilizzata a violentata a turno dai due. Per tentare di identificarli, la polizia ha mostrato delle foto segnaletiche alla 25enne, che però non ha riconosciuto nessuno. La ragazza, tuttavia, ha fornito alcune indicazioni sull’aspetto fisico dei due presunti aggressori: non più che trentenni, di origine nordafricana, magri e alti circa un metro e 70. L'articolo Genova, costretta a bere e violentata in una tenda sulla spiaggia. La denuncia di una 25enne: «Sono fuggita mentre dormivano». Due ricercati proviene da Open.