Caso Epstein, l’Fbi smentisce le teorie del complotto: «Non ricattava i potenti e non è stato assassinato». E annuncia la diffusione di un video

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Non ci sono prove che Jeffrey Epstein fosse in possesso di materiale compromettente per ricattare ricchi e potenti, né che possedesse una lista dei clienti che avevano partecipato ai suoi traffici illeciti, così come non ci sono prove di un misterioso assassinio. Sono queste le conclusioni a cui è giunta l’indagine condotta dal Dipartimento di Giustizia dell’Fbi, con buona pace delle teorie cospirazioniste dei sostenitori Maga. Il giornale Axios, che ha avuto accesso in anteprima alle carte, rivela inoltre che l’amministrazione americana sta per diffondere un video che mostrerebbe, sia nella versione originale che in quella migliorata, che nessuno è entrato nella zona della prigione di Manhattan dove Epstein era detenuto la notte della sua morte, avvenuta nel 2019. Il filmato, secondo le autorità, rafforza la conclusione ufficiale del medico legale: suicidio.Il dietrofront del direttore dell’FbiÈ la prima volta che l’amministrazione americana prende una posizione così chiara contro anni di speculazioni. Teorie cospirazioniste che avevano trovato terreno fertile proprio tra le file della destra Maga, dove la morte di Epstein era spesso dipinta come un omicidio finalizzato a proteggere l’élite, in particolare la famiglia Clinton. Kash Patel, ex funzionario di alto profilo vicino a Donald Trump e oggi a capo dell’Fbi, era in passato tra i sostenitori delle tesi alternative. Ma proprio Patel, a maggio in un’intervista a Fox News, ha confermato invece la versione ufficiale: Epstein si è tolto la vita. Pur promettendo di fare luce su «anni di errori», Patel ha negato l’esistenza di video compromettenti dall’isola privata del finanziere e ha suggerito che eventuali prove potrebbero essere state distrutte in passato: «Sono qui da 100 giorni, non posso rispondere per 20 anni di fallimenti».La spaccatura nel fronte MagaDichiarazioni che hanno acceso una spaccatura nella base Maga. Il Procuratore Generale Pam Bondi, dopo aver pubblicato alcuni file sul caso Epstein, che però non contenevano alcun fatto particolarmente rilevante se non la conferma dei contatti tra Epstein e Trump, aveva promesso nuovi documenti. Ma altri file non sono mai arrivati. Per molti esponenti dell’ala più radicale del movimento, si tratterebbe di un tentativo di insabbiamento, tanto da accusare Bondi e lo stesso Patel di proteggere interessi nascosti, in contrasto con lo spirito anti-establishment del trumpismo originario.L'articolo Caso Epstein, l’Fbi smentisce le teorie del complotto: «Non ricattava i potenti e non è stato assassinato». E annuncia la diffusione di un video proviene da Open.