A Roma si studia la ripresa futura dell'Ucraina. Ma oggi la priorità restano le armi

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AGI - Continuare ad aumentare i finanziamenti per la difesa aerea, soprattutto droni e missili, per contrastare gli attacchi russi che negli ultimi giorni stanno diventando sempre più cruenti. Appelli agli Usa di continuare a rimanere al fianco dell’Ucraina e dell’Europa. E uno sguardo anche al futuro, con l’idea di un nuovo piano Marshall per ricostruire un Paese devastato dalla guerra. Sono queste le principali richieste pronunciate a più riprese dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e dai principali leader europei riuniti a Roma per la Conferenza per la ripresa dell’Ucraina (Urc), apertasi oggi a Roma con l’obiettivo di ribadire il sostegno dei donatori a Kiev sul futuro possibile del Paese.Si tratta della quarta Urc, ma quella ospitata al Centro Congressi della Nuvola si svolge in un momento in cui il sostegno internazionale che ha permesso al Paese di combattere l’invasione russa sta attualmente vacillando sotto il rischio di un graduale disimpegno degli Usa – qui rappresentati dall’inviato speciale di Donald Trump, Keith Kellogg – e dell’assottigliarsi delle prospettive di una soluzione diplomatica.Con “l’inverno e il terrore”, le due armi principali di Putin, è importante che i partner di Kiev investano in sicurezza energetica e armi. Questo continua a chiedere da oltre tre anni Zelensky, che lo ha ribadito dal palco del Centro Congressi della Nuvola, dove – dopo aver ringraziato l’Ue per “il supporto continuo e ininterrotto” – ha reclamato ancora una volta la necessità di un sostegno complessivo dei Paesi “amici”, soprattutto per la produzione di droni. Da qui, per il leader ucraino, deve proseguire la resistenza di Kiev al “terrore” russo. At the Ukraine Recovery Conference, I said: we must build a recovery coalition, which would have a Marshall-Plan-style recovery plan. And as Russia increases its attacks, we cannot afford a shortage of funding for defense production. pic.twitter.com/80fR4BGw7w — Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) July 10, 2025 Gli appelli a WashingtonDopo che le forze di Mosca hanno lanciato l’attacco più massiccio sull’Ucraina martedì scorso, dalla Conferenza a Roma è emersa con ancora più forza la convinzione che senza sicurezza non ci sarà una ripresa da finanziare, e che in quest’ottica è necessario mantenere ancorati gli Stati Uniti ai piani di sostegno a Kiev. “Non ci può essere ripresa senza vittoria”, ha chiarito il premier polacco, Donald Tusk, che sabato riceverà dall’Italia il testimone per la quinta edizione dell’Urc, nel 2026.Ma è stato il cancelliere tedesco Friedrich Merz a lanciare il messaggio più netto, rivolgendosi direttamente a Donald Trump. “Rimani al fianco dell’Europa”, è stato l’appello del leader di Berlino, che ha fatto sapere di aver chiesto al presidente americano di facilitare l’acquisizione di sistemi di difesa aerea Patriot di fabbricazione statunitense per le Forze Armate ucraine, senza tuttavia aver ancora avuto una risposta precisa. Trump ha appena annullato la decisione della sua Amministrazione di bloccare una spedizione di 30 missili Patriot, ma la richiesta implicita che viene da Roma è l’autorizzazione di nuove consegne di aiuti militari.   La vicinanza dell'EuropaUn messaggio indiretto alla Casa Bianca è anche quello della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che aprendo la Conferenza ha assicurato Zelensky che “ora più che mai potete contare sull’Europa”. “Firmando accordi per un valore di 2,3 miliardi di euro, puntiamo a sbloccare fino a 10 miliardi di euro di investimenti per ricostruire case, riaprire ospedali, rilanciare le imprese e garantire la sicurezza energetica”, ha dichiarato von der Leyen, annunciando poi la creazione di un Fondo Europeo per l’Ucraina, “il più grande fondo di partecipazione azionaria a livello mondiale a sostegno della ricostruzione”.Gli scenari futuriA Roma lo sguardo rimane puntato sulla fine del conflitto e la ricostruzione, che va pensata già ora. Quando le armi cesseranno, serviranno soldi, più di quelli che hanno permesso all’Europa di risorgere dalle ceneri della Seconda guerra mondiale. “Un piano di resilienza, come il Piano Marshall che ha ricostruito l’Europa dopo il 1945”, chiede Zelensky. Dopo le armi, un programma di aiuti economici – come quello annunciato nel 1947 dall’allora segretario di Stato americano George Marshall – è uno dei punti fondamentali non solo per Kiev, ma per tutti gli alleati, compresi gli Stati Uniti. Da Roma, l’inviato del presidente Trump, Keith Kellogg, il quale ha riconosciuto che ricostruire l’Ucraina “è un compito enorme, ma di fondamentale importanza con implicazioni per tutta l’Europa”.