L’ecomafia è in crescita in Italia raggiungendo il ritmo di oltre 111 reati messi a segno in media ogni giorno. E’ questo il dato “preoccupante” contenuto nel nuovo rapporto ‘ecomafia’ presentato da Legambiente, oggi a Roma. Nel 2024 – racconta l’associazione – si è infatti superata la soglia dei 40mila reati contro l’ambiente, con un incremento del 14,4%, e quindi una media di 111,2 al giorno (pari a 4,6 ogni ora). Ma l’ecomafia non si ferma qui: aumenta anche il fatturato illegale che arriva 9,3 miliardi di euro e il numero di clan coinvolti (11 in più rispetto a quelli ‘censiti’ nel 2023).Secondo i nuovi dati del rapporto ‘ecomafia‘ di Legambiente le inchieste per ‘tangenti green’ sono state 88 dal primo maggio 2024 al 30 aprile 2025, in salita del 17,3% rispetto al 2023. La filiera del cemento – viene spiegato – è quella dove si concentra un terzo di tutti i reati ambientali, ma la crescita più significativa, con un rialzo del 19,9%, è nel ciclo illegale dei rifiuti. La prima regione per illeciti penali – continua Legambiente – è la Campania, seguita dalla Puglia, e dalla Sicilia al terzo posto. A livello provinciale prima in classifica Napoli, seguita da Bari, e poi Salerno; Roma si piazza al quarto posto, e tra le new entry ci sono Genova e Ancona.Il nuovo rapporto di Legambiente ‘Ecomafia 2025. I numeri e le storie delle illegalità ambientali in Italia’ (Edizioni Ambiente) porta con se anche un pacchetto di 12 proposte “per contrastare le illegalità ambientali e rafforzare norme e monitoraggio, a partire dal recepimento della direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente, il potenziamento dei controlli ambientali, e la definizione di un Piano nazionale contro l’abusivismo”. L’edizione 2025 di ‘ecomafia‘ è dedicata al trentennale della scomparsa del capitano di Fregata Natale De Grazia, morto tra il 12 e il 13 dicembre del 1995 mentre indagava sugli affondamenti sospetti nel Mediterraneo di navi con un carico di rifiuti.