L’attrice Michela Miti da Fellini alla Caritas: «Ho un menisco rotto ma mi mancano i soldi per operarmi»

Wait 5 sec.

Michela Miti, 62 anni, è stata una delle icone della commedia sexy italiana con Alvaro Vitali. Ora vive in periferia, lungo la via Casilina: «Un bel salto all’indietro visto che sono stata sempre a Vigna Clara, posto chic …», dice al Corriere della Sera. E mangia alla Caritas: «Mi sono capitati tanti guai, uno dopo l’altro. Tra gli ultimi, il dolore recente della morte di mia madre; poi sono caduta più volte, mi sono fatta male. Per questo ho dovuto lasciar perdere il mio lavoro. Ho un menisco rotto, sarebbe un’operazione complessa, costosa. Non posso sostenere tutte le spese, con lo sfratto che ho…».Lo sfrattoMiti dovrà lasciare casa «a fine settembre. Ho ricevuto una proroga di recente. Ma qui sono senza gas, cucino grazie a un fornelletto elettrico. Questi 70 metri quadri erano la casa in cui abitava mia madre Ivana. Mi sono stabilita da lei nel 2013, dopo la morte del mio compagno». Ovvero Alberto Bevilacqua: «Fu un amore totale e i 29 anni che aveva più di me non sono mai stati un ostacolo. Era compagno, confidente, amico». Anche se non le ha lasciato nulla «per via del nostro amore: intenso, viscerale. Lo vivevamo istante per istante. Non ci pensavamo. La soluzione poteva essere il matrimonio: lui però veniva da un’esperienza difficile. Io poi non ci credevo perché mio padre lasciò presto da sola mia madre e l’ho visto poco. Quando Alberto stava per intestarmi i diritti dei suoi libri, ebbe il crollo che lo portò alla morte. Delle successive vicende legali con la sua famiglia preferisco non parlare».Nessun introitoOggi Miti non ha incassi: «Non ho l’età della pensione; ho finito i risparmi, spesi anche per curare mamma, ammalata negli ultimi anni. Era una parrucchiera, è sempre stata il mio punto di riferimento. Ho qualche diritto per i film, ma roba di spiccioli. Ho venduto gli oggetti d’oro più cari, tra cui un’ambra di Alberto». La aiuta «una bravissima assistente sociale inviata dal municipio, Gina. Grazie a lei sono riuscita ad ottenere l’assegno di inclusione. Poi c’è la Caritas, da loro ho avuto una piccola cifra». Infine, ricorda Fellini: «Mi volle sul set della Città delle donne, ma non per recitare: era come se fossi sua figlia. Quando si arrabbiava con la troupe, e capitava spesso, la produzione mi chiamava: “Corri qui, prova a calmarlo”. Quando mi vedeva gridava: “C’è Michelina, stop!”. E andavamo a fare una passeggiata, mi raccontava di Cinecittà». Oggi? «Quando esco di casa sono sempre inciuciata, nascosta sotto gli occhiali da sole. Ma sorrido sempre a chi mi riconosce».L'articolo L’attrice Michela Miti da Fellini alla Caritas: «Ho un menisco rotto ma mi mancano i soldi per operarmi» proviene da Open.