Famiglia nel bosco, le curatrici dei bambini dicono no al ricongiungimento: cosa c’è nel fascicolo del giudice

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«Il periodo di osservazione trascorso dai minori nella struttura protetta di Vasto è troppo breve per stabilire se le criticità rilevate dall’autorità giudiziaria minorile siano state superate». È il parere espresso dalla curatrice speciale Marika Bolognese e dalla tutrice Maria Luisa Palladino, responsabili dei tre figli di Catherine e Nathan Trevallion Birmingham, durante l’udienza davanti al tribunale dei minorenni dell’Aquila sulla richiesta dei genitori di revocare il provvedimento di allontanamento dei bambini. Le due professioniste hanno sottolineato che, nonostante i bambini mostrino buono stato di salute, socievolezza e una relazione positiva con la madre, una sola settimana trascorsa nella comunità non permette di valutare pienamente il loro benessere e la capacità dei genitori di garantire sicurezza ed equilibrio emotivo. Il parere, pur significativo, non è vincolante. La decisione finale resta infatti nelle mani del giudice che, per il momento, si è preso del tempo per esaminare gli atti prima di pronunciarsi.Il fascicolo del giudiceCosa c’era nella prima relazione degli assistenti socialiIl giudice sta valutando un fascicolo complesso, contenente le varie relazioni che evidenziano l’evoluzione della situazione familiare. Nelle prime valutazioni degli assistenti sociali, poi alla base dell’allontanamento e della sospensione della potestà genitoriale, si sottolineavano criticità legate alla socialità dei bambini: «La coppia applica i principi dell’unschooling», si legge nella prima relazione, ritenendo che i figli «non possano frequentare liberamente altri bambini perché influenzabili». Il rapporto descriveva un «microcosmo chiuso» in cui i bambini avevano «un rapporto esclusivo con i genitori» e nessun contatto con coetanei, la scuola o altre agenzie educative. Le relazioni aggiornate dopo l’allontanamento dei figliOra, a seguito del periodo di permanenza in comunità, sembrano emergere segnali positivi. Nel fascicolo sono infatti confluite due relazioni aggiornate, una redatta dai servizi sociali e l’altra dalla responsabile della casa famiglia che ospita madre e figli. Dai primi riscontri, i tre fratelli si sarebbero adattati positivamente alla nuova collocazione, mostrando autonomia e capacità di relazione. Un punto cruciale delle nuove relazioni riguarda anche la condotta dei genitori. Inizialmente percepiti come ostili e poco collaborativi, Nathan e Catherine hanno invece dimostrato un atteggiamento costruttivo, accettando la casa messa loro a disposizione dall’imprenditore Armando Carusi, non lontana dalla residenza nel bosco di Palmoli, adibita a B&B per vacanze esperienziali ma dotata di spazi adeguati alla vita familiare.Cosa succederàIl tribunale dei minorenni dell’Aquila sta valutando attentamente l’intero materiale prima di pronunciarsi sul ricongiungimento dei bambini con i genitori. I tre minori restano collocati nella comunità a Vasto, dove Catherine può vederli solo in alcuni momenti della giornata, mentre Nathan continua a vivere nella casa del bosco, comprata nel 2021. Il caso proseguirà con l’udienza davanti alla Corte d’Appello civile fissata per il 16 dicembre, momento in cui sarà discusso il ricorso che i genitori avevano già presentato contro la sospensione della potestà genitoriale. Gli avvocati della famiglia del bosco continuano a puntare sulla collaborazione con i servizi sociali come strategia difensiva. Al contempo, mantengono il ricorso pronto, nel caso in cui il giudice dovesse confermare la misura di allontanamento, per avere un’ulteriore possibilità di difesa legale e di ricongiungimento futuro.L'articolo Famiglia nel bosco, le curatrici dei bambini dicono no al ricongiungimento: cosa c’è nel fascicolo del giudice proviene da Open.