“L’Italia continua a invecchiare rapidamente. Le persone dai 65 anni in su rappresentano il 24,7% della popolazione (14,6 milioni di persone): erano il 18,1% nel 2000 (10,3 milioni) e il 9,3% nel 1960 (4,6 milioni)”. Lo si legge nel 59esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese. “L’aspettativa di vita – si legge ancora – è arrivata a 85,5 anni per le donne e 81,4 per gli uomini: circa 5 mesi in più solo nell’ultimo anno. E i centenari, 594 nel 1960, diventati 4.765 nel 2000, oggi sono 23.548. Nel 2045 le persone dai 65 anni in su saranno aumentate di quasi 4,5 milioni e raggiungeranno i 19 milioni (il 34,1% della popolazione). Il desiderio di prolungare l’esistenza sfuggendo alle malattie è la regola che accomuna la nuova generazione di anziani. Una tendenza a vivere come eterni adulti, senza limitazioni legate all’avanzare dell’età. Con la consapevolezza di custodire e trasmettere in eredità risorse, non solo materiali, di cui le giovani generazioni non potranno godere in ugual misura”. Censis: in 10 anni cresce soprattutto Parma Il rapporto evidenzia come a fronte di una riduzione della popolazione residente in Italia del 2,3% nel decennio 2014-2024 (quasi 1,4 milioni in meno), si ridisegna la geografia della vitalità sociale. “La popolazione aumenta nelle città intermedie del Nord-Est e nei comuni limitrofi di alcune aree metropolitane“, si legge nel documento. “Nell’ultimo decennio, i residenti sono aumentati soprattutto a Parma (+4,9%), Prato (+3,8%), Latina (+3,7%), Mantova (+3,6%), Brescia (+3,5%). Due sono i driver che spingono la marcia in avanti: le opportunità di lavoro e la presenza di stranieri. Tra le aree metropolitane, 11 hanno visto ridursi i propri abitanti tra il 2014 e il 2024 (da un minimo del -1,6% di Firenze a un massimo del -7,1% di Messina), Roma è stabile (+0,2%), Milano (+1,9%) e Bologna (+1,9%) sono cresciute”. Questo articolo Censis, Rapporto 2025: in Italia popolazione che invecchia e che aumenta al Nord-Est proviene da LaPresse