AGI - Il governo italiano ha rilanciato il Museo di Storia Naturale di Maputo finanziandone l'ampia ristrutturazione, con un budget di 4,2 milioni di euro. Dopo due anni di lavori, il museo ha riaperto ufficialmente al pubblico il 1° ottobre, con moderni laboratori di ricerca e conservazione, segnando l'inizio di una nuova era per la scienza e l'istruzione in Mozambico. Questo restauro è il risultato di una collaborazione tra Italia e Mozambico che ha trasformato questo iconico edificio del 1933. "Il Mozambico ha ora un museo rinnovato e moderno, progettato per il futuro della ricerca e della conservazione", ha affermato Marco Rusconi, Direttore Generale dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), sottolineando l'impegno dell'Italia nella scienza e nell'istruzione. Fondato nel 1911, il museo è considerato uno dei monumenti simbolo del Paese e, dopo la sua ristrutturazione, è diventato un simbolo della cooperazione bilaterale. Lo spazio ospiterà nuove aree di ricerca volte a rafforzare gli studi sulla biodiversità e a promuovere il patrimonio naturale e culturale del Mozambico. La Ministra dell'Istruzione e della Cultura, Samaria Tovela, ha sottolineato la dimensione inclusiva della ristrutturazione. "Questo ha migliorato le condizioni per visitare e apprezzare ciò che abbiamo qui. Vorremmo ringraziarvi per aver riconosciuto questa inclusione consentendo alle persone con disabilità visive o uditive di visitare questo museo", ha affermato. Tra le innovazioni, il museo offre ora tour virtuali e l'edificio è dotato di pannelli solari, un nuovo sistema di illuminazione e servizi igienici interni. Il museo, climatizzato, dispone anche di un ascensore e di accessi adattati. A livello scientifico, il progetto ha dato vita a un Centro per la Conservazione della Biodiversità, coordinato dall'Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn e l'ONG WeWorld. Tra le novità, la sala etnografica presenta circa 500 pezzi che rappresentano le pratiche culturali di vari popoli mozambicani, tra cui sculture, brani musicali, gioielli, ceramiche e altri oggetti, arricchiti da una collezione fotografica storica. Chiuso per restauro nell'ottobre 2023, il museo è stato sottoposto a lavori di ristrutturazione museologica, museografica e architettonica che hanno coinvolto esperti mozambicani e italiani. La riapertura al pubblico del museo intende riaffermare il suo status di centro scientifico, educativo e culturale per l'intero Paese.