«So già che per quante volte possa dirlo, qualcuno non mi crederà mai». Eppure il ceo di Instagram Adam Mosseri è pronto a giurarlo: «Non ascoltiamo il vostro microfono». In un breve video sul social di cui è a capo, il manager 42enne spiega in quattro punti com’è possibile che vediamo pubblicità molto personalizzate. Basate su interessi così precisi da spingere qualcuno a credere che vengano carpiti durante le conversazioni quotidiane. «Prima di tutto sarebbe una violazione di privacy, e ve ne accorgereste perché la batteria calerebbe a picco», spiega Mosseri. «Inoltre lo smartphone ve lo segnalerebbe con un’indicazione di microfono acceso». Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Adam Mosseri (@mosseri)Gli accordi con le aziende pubblicitarie«Uno dei motivi per cui potreste vedere pubblicizzato qualcosa di cui avete parlato è che lo abbiate già cercato su internet. Abbiamo accordi commerciali con le aziende di inserzioni online con cui condividiamo informazioni», spiega Mosseri. «Oppure potrebbe averlo fatto qualche vostro amico. Infatti cerchiamo di offrire pubblicità basate sugli interessi di amici e persone vicine. Oppure semplicemente avevate già visto quella pubblicità senza rendervene conto». Ma, conclude il manager, «può sempre trattarsi di una coincidenza». Sotto al post c’è chi ironizza: «È esattamente quello che direi se stessi spiando le conversazioni di qualcuno». Del resto Mosseri prima di salutare anticipa: «Probabilmente i commenti saranno “piccanti”».L'articolo «Non origliamo le vostre conversazioni», parla il capo di Instagram. Cosa ha detto sulle strane «coincidenze» dei post pubblicitari – Il video proviene da Open.