Sabato scorso l’inaugurazione, questa mattina il blitz. La mostra “Dalì: tra arte e mito” a Parma è stata chiusa dopo appena cinque giorni: i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma hanno infatti eseguito un sequestro di 21 opere attribuite a Salvador Dalì ma ritenute false. La mostra era stata presentata come un’esposizione di oltre 200 opere tra grafiche, ceramiche, arazzi e oggetti di design che rappresentavano la produzione artistica di Dalì dal 1960 al 1980. Il gip ha ora emesso il decreto di sequestro su richiesta del dipartimento Criminalità diffusa e grave, contestando l’esposizione e la circolazione di opere presumibilmente non autentiche.Arazzi, incisioni e oggetti sotto sequestroLe opere sequestrate comprendono arazzi, disegni, incisioni e oggettistica presentati come originali del maestro surrealista spagnolo. A insospettire i militari erano state alcune anomalie riscontrate già a Roma, in occasione di un’esposizione con lo stesso titolo. Da lì sono partiti ulteriori approfondimenti investigativi. Determinante la segnalazione arrivata dalla Fundaciòn Gala – Salvador Dalì, l’ente ufficiale che gestisce e difende i diritti d’autore dell’artista in Spagna e nel resto del mondo. La Fondazione aveva rilevato elementi critici sull’autenticità delle opere, spingendo le autorità italiane a intervenire. Le indagini ora chiariranno le eventuali rsponsabilità degli organizzatori della mostra e il percorso attraverso il quale sono arrivate ad esser spacciate come vereL'articolo Alla mostra di Salvador Dalì c’erano 21 opere false, il blitz dei carabinieri a Parma proviene da Open.