De Andrè in chiave Jazz sotto le stelle di Castelbuono (PA)

Wait 5 sec.

AGI - È in scena il prossimo 17 agosto in Piazza Castello a Castelbuono, in provincia di Palermo, "Viva De Andrè" da un'idea di Luigi Viva. Lo spettacolo verrà replicato il 12 settembre all'Arena Molini Marzoli di Torre del Greco. "Viva De Andrè" è uno spettacolo nazionale che da sette anni porta in tour le canzoni di Fabrizio De Andrè arrangiate in chiave jazz. Ideato e diretto da Luigi Viva, autore dei due libri su Fabrizio De Andrè "Non per un dio ma nemmeno per gioco-Vita di Fabrizio De Andrè" e "Falegname di parole-le canzoni la musica di Fabrizio De Andrè" (entrambi editi da Feltrinelli), e con gli arrangiamenti di Luigi Masciari, affermato chitarrista e compositore, Viva De Andrè è un concerto-racconto che unisce musica jazz dal vivo, narrazione, immagini e audio di interviste inedite per restituire al pubblico il ritratto di un artista iconico.Come nasce lo spettacolo "Lo spettacolo - racconta all'AGI Luigi Viva - è l'evoluzione delle oltre cento presentazioni che ho tenuto in questi anni in giro per l'Italia. Sempre una diversa dall'altra, con tanti ospiti fino a che ho deciso di dare forma a questo concerto racconto riarrangiando in chiave jazz il repertorio di De Andrè. Ne parlai al pianista Danilo Rea che mi presentò il chitarrista Luigi Masciari che condivide con me lo spettacolo. Luigi ha fatto un ottimo lavoro realizzando arrangiamenti rispettosi, senza l'uso di voce e coinvolgendo, nella band che suona con noi in tour, alcuni dei nostri migliori jazzisti. Non a caso il cd ha ricevuto il plauso di Dori Ghezzi. Unitamente al mio racconto, a raro materiale fotografico, un ruolo importante lo gioca la voce di Fabrizio De Andrè, presente in alcuni audio inediti dove si racconta e, in un paio di tracce, canta. Alcuni di questi audio fanno parte delle interviste che realizzai durante la lavorazione della sua biografia, altre tre sono state concesse dalla Fondazione Fabrizio De Andrè Onlus".Quanto conta oggi ed è importante l'opera di De Andrè?"Solitamente i grandi artisti come Fabrizio travalicano le mode e il tempo e, quindi sono sempre attuali. Nei nostri spettacoli - prosegue Viva - notiamo sempre una confortante presenza di giovani che vedono in lui un riferimento, non solo artistico, attratti dalle sue tematiche, dallo spirito di libertà che le pervade, oltre all'attenzione da lui sempre manifestata per 'gli ignorati e sconfitti dal potere'. La sua figura, il formidabile intuito premonitorio, la visione politica, lo avvicina a grandi intellettuali come Pasolini e Sciascia. Nomi che, come Fabrizio, oggi mancano moltissimo".Molti giovani di una nuova scuola genovese come Olly, Bresh ecc., attingono a De Andrè come fonte di ispirazione o hanno un forte senso di appartenenza a quella radice, piano piano costruiremo una nova generazione di poeti."Sicuramente il punto di partenza è buono - dice Viva - bisogna augurarsi che siano colpiti dalle tematiche, dal rigore che lui ha messo nella sua produzione, mantenendo sempre la schiena dritta, non piegandosi a niente e a nessuno. Fabrizio diceva che siamo molto legati ai nostri valori e per comprendere a fondo i nuovi bisogna storicizzarli. Quindi anche nel caso dei nomi in questione abbiamo bisogno di un pò di tempo, augurando loro che diventino i poeti di un futuro prossimo".Brani riarrangiati in chiave Jazz, un genere che ha poco spazio in Italia: "Il jazz negli anni ha conquistato una grossa fetta di mercato - afferma - soprattutto come concerti dal vivo, basti pensare a Umbria Jazz. Il mercato dei dischi con i conseguenti ricavi, permetteva di tenere in vita band stabili che hanno prodotto per molto tempo dischi e musica di grande qualità. Pensiamo a band quali Miles Davis, Weather Report, Pat Metheny Group, Chick Corea etc. Il crollo del mercato discografico non consente più progetti longevi, questo ha portato a un impoverimento delle proposte musicali, con gruppi che si formano per sfruttare i festival estivi, senza produrre musica nuova ed esaltante come un tempo. Come fare per far cogliere a tanti l'originalità e bellezza di questo genere? Farlo ascoltare nelle scuole a partire dalle elementari. Nel nostro paese, molto è stato fatto con l'apertura delle medie e dei licei ad indirizzo musicale e, soprattutto, con i corsi di jazz ad opera dei Conservatori. Questo ha consentito un ricambio generazionale dei musicisti e un ampliamento della fruizione del jazz da parte dei giovani".    Molti artisti usano il blues e il jazz quando ripropongono i loro brani che hanno avuto un successo commerciale. Per esempio Britti, Peyote. "La risposta potrebbe essere ovvia, dipende dalla preparazione musicale, dalle basi. Tutto il rock parte dal blues e il jazz parte dal blues, sono commistioni naturali e auspicabili da parte di tutti, specie quando parliamo di musica rock e pop. Quindi - conclude Viva - saper cantare, saper suonare uno strumento, saper comporre. Negli esempi citati, non a caso, le basi sono più che solide".Lo spettacolo è stato realizzato con la collaborazione della Fondazione Fabrizio De Andrè Onlus, di cui Luigi Viva è socio fondatore. Saggista, autore e giornalista romano, Luigi Viva è un profondo conoscitore del cantautore genovese. I suoi libri, pubblicati da Feltrinelli, vennero autorizzati e, in parte, supervisionati dallo stesso De Andrè. Per la loro ufficialità sono diventati un punto di riferimento per studiosi e appassionati. È membro del comitato scientifico del Centro Studi Fabrizio De Andrè presso l'Università di Siena. Luigi Masciari, compositore, chitarrista e arrangiatore, ha suonato e registrato con musicisti internazionali come Danilo Rea, Aaron Parks, Jason Lindner e Michael League. Ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui il prestigioso premio statunitense "Betty Carter's Jazz Ahead for Performer and Composer", che lo ha portato a esibirsi al Kennedy Center di Washington. Il suo ultimo album, "Somewhere in My Mind", è stato inserito nelle categorie Best Alternative Jazz Album e Best Instrumental Composition per i Grammy Awards 2025. È inoltre titolare della cattedra di chitarra jazz presso il Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze.