Al cinema la storia di Eminem raccontata da Stan, il fan ossessionato dalla sua musica

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25 anni dopo riappare Stan, il fan ossessionato da Eminem, protagonista dell’omonimo brano che lo ha consacrato come icona del rap in tutto il mondo e che ha aperto uno squarcio nel perverso rapporto del pubblico con le superstar e delle superstar con la notorietà. Stan è la voce narrante di Stans, il documentario, la cui regia è stata affidata a Steven Leckartche, che ripercorre la carriera di Eminem, vero nome Marshall Bruce Mathers III, rapper classe 1972, in uscita oggi al cinema. La storia di un artista che ha fatto la storia, rivista attraverso gli occhi dei suoi più grandi fan, con interviste personali e filmati inediti. Per scegliere i fan da coinvolgere nel progetto l’anno scorso Eminem, che figura anche tra i produttori, aveva proposto un questionario online, l’obiettivo era filtrare fan cui storie, personali e con l’artista, fossero funzionali a ciò che il documentario intende raccontare, ovvero l’influenza che i brani di Eminem hanno avuto nella vita dei suoi fan.Sorpresa alla primaUn’influenza che ieri si è tradotta dallo schermo alla realtà quando Slim Shady, l’alter ego malvagio di Eminem, il Mr. Hyde al quale affida i suoi versi più estremi, si è presentato alla prima del film al The Rooftop at Pier 17 di New York, una delle più ricercate venue della city. Eminem, che oggi è addirittura nonno, microfono in mano, ha raccontato la storia di Stan, il fatto che non si fosse mai reso conto prima della pubblicazione di quel brano quanto la sua musica potesse risultare fondamentale per i suoi fan. Il discorso, non a caso, è interrotto dal pubblico che non riesce a trattenere l’impeto di urlare al rapper l’amore per lui, per la sua musica e come questa abbia salvato le loro vite. Il discorso di Eminem: «Siete rimasti accanto alla mia merda»«Lascia che ti spieghi perché questa roba mi sembra così assurda», con queste parole Eminem apre la sua improvvisata al pubblico del documentario. «Quando scrivevo Stan, non capivo… Credo di aver appena iniziato a capire l’impatto che la mia musica ha sulle persone. È così pazzesco per me ripensare alla mia carriera. Solo il fatto di essere riuscito ad avere un impatto sulle persone». Il pubblico lo interrompe, «Marshall, ti amo!» urlano e lui risponde sempre, singolarmente, «Ti amo anch’io, accidenti!!!». Poi continua: «È stato davvero surreale per me. Ed è ancora surreale oggi stare qui e vedere tutti voi. E il fatto che la mia musica vi abbia ispirato. Questo film è un ringraziamento a tutti voi, per essere rimasti al mio fianco per tutto questo fottuto tempo. A tutte le mie stronzate, alla mia fottuta merda mediocre. La merda buona, la merda cattiva, tutta. Questo film è dedicato a tutti voi. E voglio solo ringraziarvi dal profondo del cuore».L'articolo Al cinema la storia di Eminem raccontata da Stan, il fan ossessionato dalla sua musica proviene da Open.