Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto che Israele «non annetterà Gaza» ma prevede di trasferire il controllo del territorio a un non specificato «organismo di governo transitorio». La dichiarazione è stata rilasciata al media indiano in lingua inglese Cnn-News18, citato dai media israeliani, poco dopo l’incontro a Gerusalemme con l’ambasciatore dell’India in Israele, J.P. Singh. Il premier israeliano ha ribadito gli obiettivi di Israele: lo smantellamento di Hamas e il ritorno incondizionato di tutti gli ostaggi. Netanyahu ha aggiunto che il conflitto potrebbe finire subito se Hamas deponesse le armi e rilasciasse gli ostaggi.Il vertice di governo sul piano di occupazioneÈ attesa per oggi alle 18 ora locale, le 17 in Italia, la riunione del gabinetto di sicurezza israeliano per discutere la potenziale occupazione della Striscia di Gaza. Nonostante le divisioni interne, il primo ministro Benjamin Netanyahu sembra pronto a forzare la mano per ottenere l’approvazione del suo piano, che prevede una lunga operazione militare nella zona.Conquista di Gaza City ed evacuazione di massaSecondo quanto trapelato da fonti governative e riportato dai media locali, l’operazione si concentrerebbe inizialmente sulla conquista di Gaza City e durerebbe dai 4 ai 5 mesi. Il piano, definito da Channel 12 come «graduale», includerebbe l’evacuazione di un milione di persone, corrispondenti a circa metà della popolazione della Striscia, con la costruzione di infrastrutture temporanee per ospitare gli sfollati e un massiccio ingresso di aiuti umanitari, presumibilmente in coordinamento con gli Stati Uniti. L’idea di fondo, secondo chi la sostiene, parrebbe quella di «stabilizzare» la Striscia dopo aver annientato le strutture operative di Hamas, ma senza un chiaro piano politico per il dopo. Sebbene Netanyahu possa contare su una probabile maggioranza nel gabinetto di sicurezza, diverse crepe sono emerse nel fronte interno. Ministri anonimi, citati da Ynet, definiscono l’organo decisionale «un timbro di gomma», privo di reale potere. Tutte le decisioni, sostengono, sarebbero già prese in anticipo dal premier. I dubbi dell’esercito e l’opposizione delle famiglie degli ostaggiIl capo di stato maggiore Eyal Zamir dovrebbe prendere la parola nella riunione di oggi per esprimere apertamente le sue preoccupazioni. Secondo fonti interne, Zamir avrebbe detto che «la conquista della Striscia trascinerà Israele in un buco nero», soprattutto in assenza di una chiara strategia per la fase post conflitto. Il suo piano alternativo, condiviso da altri generali, sarebbe quello di un accerchiamento strategico di Gaza City, colpendo con fuoco massiccio e portando numerose truppe all’interno ed evitando eventuali trappole. Continua l’opposizione anche delle famiglie degli ostaggi. Nelle stesse ore della riunione, una flottiglia con a bordo alcuni parenti dei sequestrati è partita verso Gaza per lanciare un appello umanitario. Il timore è che un’ulteriore espansione del conflitto metta a rischio la vita degli ostaggi ancora detenuti da Hamas, molti dei quali si troverebbero proprio nelle aree densamente popolate che Netanyahu intende colpire.L'articolo Il piano di Netanyahu per occupare Gaza: «Nessuna annessione: la consegniamo a organismo temporaneo». Il capo dell’Idf «Finiremo in un buco nero» proviene da Open.