In tre anni aveva sottratto 100mila euro a 40 pazienti: ai domiciliari un’infermiera di Pesaro

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Diceva di aver bisogno di soldi per spese sanitarie e quotidiane dei pazienti, invece li incassava utilizzandoli per sé. Per questa ragione è finita agli arresti domiciliari un’infermiera in servizio in strutture sanitarie e residenze protette dell’entroterra pesarese. Secondo le indagini, svolte dalla Guardia di Finanza di Urbino, la donna sarebbe riuscita ad appropriatasi indebitamente di quasi 100mila euro in tre anni, truffando circa quaranta pazienti e relative famiglie.La scoperta grazie all’analisi dei flussi finanziari e dei dispositivi informatici della donna, acquisiti dai finanzieri durante una perquisizione. I soldi venivano sottratti a parenti, amministratori di sostegno e tutori dei pazienti, dicendo che fossero necessari per vestiti, prodotti per l’igiene, trasporti sanitari e altre spese non ricomprese nelle rette mensili di ricovero, approfittando del suo ruolo di responsabile e delle condizioni di disagio e fragilità di pazienti e famiglie. I soldi venivano trasferiti sulle carte e sul conto corrente postale della stessa infermiera tramite ricariche e bonifici, tutto era tracciato e quindi più credibile. Ma quei soldi non erano diretti a beneficio dei pazienti e finivano invece a coprire spese personali della donna. In un caso l’infermiera era riuscita ad ottenere il bancomat e il pin di un paziente, spendendo circa 30mila euro tra prelievi e pagamenti senza che l’anziano se ne potesse rendere conto.L'articolo In tre anni aveva sottratto 100mila euro a 40 pazienti: ai domiciliari un’infermiera di Pesaro proviene da Il Fatto Quotidiano.